Chiaroza

Little Red Chiara hit the road


E poi c'è quella strada, che ultimamente mi vede più spesso di quella di casa mia. Quella Via, con i suoi archi a tutto sesto e le sue case dai muri terra di Siena, quei portici ampi che ti permettono di girare tranquillamente anche se fuori sta diluviando, quei portici che mi hanno vista seduta sul portapacchi di una bicicletta verso un negozio di vestiti usati che stava per chiudere, con il sedere dolorante mentre gridavo a Silvia di andare piano. Mi hanno vista seduta sulla canna di una bicicletta andare verso la direzione opposta, con le mani strette sul manubrio, irrigidite dal freddo come due stoccafissi.  Quella Via che mi ha vista ripararmi il viso dal sole con una mano quando non avevo gli occhiali; traballante su tacchi vertiginosi mentre cercavo di ostentare sicurezza, sbracata su converse dalla suola sfondata; accaldata a fine aprile ed infreddolita ad inizio gennaio, in canotta bianca o con il cappottino rosso. Quella strada che mi ha addirittura sentita cantare Zappa in maniera indegna dopo un paio di sambuche senza mosca e mi ha vista perdere lentamente la testa, da sobria. Non sono mai stata brava a scrivere lettere d'amore, ma nel mio piccolo (cit.) ci ho provato.  Via San Vitale saprà anche vedere ed ascoltare, ma leggere non credo.