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Post n°212 pubblicato il 27 Settembre 2007 da mediareport
Valzer di poltrone nella galassia mediatica berlusconiana Maurizio Belpietro lascia la direzione del “Giornale” di Berlusconi e passa a dirigere il settimanale “Panorama”, il cui direttore Pietro Calabrese viene sollevato graziosamente ed assegnato ad incarichi di consulenza in Mondadori. Questa è l’ufficialità, con tanto di comunicato della Mondadori. L’ufficiosità invece arriva da Dagospia: per il noto sito d’informazione, a dirigere il “Giornale” andrà Mario Giordano, direttore del telegiornale di “Italia 1” (ma chi andrà al posto suo?).
Post n°211 pubblicato il 27 Settembre 2007 da mediareport
Clamoroso abbaglio preso dall’”Unione Sarda”
Post n°210 pubblicato il 25 Settembre 2007 da mediareport
Teatro dell’assurdo alla Columbia University Alla Columbia University, a New York, è andata in scena una specie di commedia dell’assurdo. Il preside dell’università, Leo Bollinger, nella furia di dimostrare che gli intellettuali americani non temono nulla e nessuno, ha invitato per un discorso il presidente iraniano Ahmadinejad. La lobby ebraica è subito insorta, e con essa tutti i Falchi della destra conservatrice; ma poi, man mano, anche molti altri. Insomma, è parso a tutti uno sproposito dare una tribuna ad un uomo che vuole l’atomica per il suo Paese, che ritiene la distruzione di Israele una necessità, che nega l’Olocausto e via discorrendo. Allora l’appuntamento è stato cancellato? Macché. Si è tenuto lo stesso, ma il preside Bollinger non ha saputo immaginare altra soluzione che quella di dire chiaro e tondo, a freddo, in faccia ad Ahmadinejad, davanti al pubblico di professori, studenti, curiosi e giornalisti convenuti per l’evento, quanto segue: “Signor presidente, lei esibisce tutti i tratti di un dittatore meschino e crudele”. E via continuando con altri “complimenti”. Questo tanto per dargli il benvenuto. Un’esternazione dura, insultante, fuori luogo: non si tratta così un ospite, un invitato, una persona la cui presenza è stata caldeggiata fino a pochi giorni prima, fosse anche Ahmadinejad. Non si fa nemmeno per pararsi il culo dalle critiche. E’ anche grazie a questi democratici liberal un tanto al chilo, tranquilli nelle loro calde casette e sulle loro comode poltrone, che nel mondo prosperano gli Ahmadinejad, i Bin Laden e compagnia bella. Nelle foto, durante l’incontro alla Columbia University: in alto Ahmadinejad; in basso, Bollinger
Post n°209 pubblicato il 25 Settembre 2007 da mediareport
E la Miss trionfatrice è la solita alice senza curve, Nella sagra delle ipocrisie tipicamente italica un posto d’onore spetta a Miss Italia. La polemica sui culi delle miss è un esempio da manuale. Un tizio della giuria si lascia scappare che le ragazze in concorso dovrebbero farsi ammirare anche da dietro perché, nel corpo di una donna, il sedere ha la sua importanza. Apriti cielo! L’hanno crocifisso. Per un istante si è avuta l’impressione che, magari, qualche inquadratura più completa si sarebbe potuta fare, ma poi il vetero-femminismo di questo Paese, unito alla bigotteria nostrana, complice Mamma Rai (la tivù delle famiglie…) e, dulcis in fundo, la patronessa Patrizia Mirigliani, è tutto rimasto congelato. Nel coro di dissensi perbenisti qualche notevole voce contraria si è levata: penso a Lidia Ravera, per esempio, figura importante di donna, di femminista, di intellettuale, di scrittrice. La Ravera ha detto chiaro e tondo quello che penso da sempre: i concorsi di bellezza dovrebbero essere aboliti (quest’anno ho assistito solo alla prima ora della prima sera, e basta: giusto il tempo per lo scazzo tra la Goggi e Bongiorno). Ma le ragazze che ci vanno, e soprattutto chi ce le manda (le mamme), non devono scandalizzarsi se qualcuno dice che devono essere giudicate nella loro completezza fisica. Quindi, anche per il fondoschiena. Piuttosto non credo che, purtroppo, come dice la Ravera, siano ben poche le donne che vogliono fare le letterine, le veline e altre sciocchezze televisive. Ahimè, credo invece che siano tantissime se non, addirittura, la maggioranza, specie nella fascia d’età più giovane. In ogni caso, di culi non se ne parla proprio: basta il davanti. E, con buona pace di tutte le campagne d’informazione contro l’anoressia, ha vinto la solita “mazza di scopa”: niente seno, niente culo, piccinina. La donna italiana, quella bella donna bona e tutta curve, non ha nazionalità in Miss… Italia.
Post n°208 pubblicato il 20 Settembre 2007 da mediareport
Clamoroso alla serata inaugurale del concorso: Mike Bongiorno sbigottito Clamoroso a Miss Italia. Cominciata pochi minuti fa, l’edizione 2007 del più famoso concorso di bellezza nostrano ha riservato una sorpresa incredibile: una specie di crisi isterica di Loretta Goggi. Un pimpantissimo ed immarcescibile Mike Bongiorno apriva la serata. Poi si collegava in diretta con Fiorello (suo compagno pubblicitario) per un saluto. Quindi presentava Loretta Goggi, la sua co-conduttrice. Ebbene, la Goggi arrivava apparentemente inviperita, dicendosi offesa perché non riteneva corretto che il suo ingresso fosse stato preceduto da una lunga comparsata di Fiorello, benché non presente in studio. Per cui, concludeva, “vi ringrazio e me ne vado. Buonanotte”. Sembrava un piccolo sketch, ma col passare dei minuti la situazione è diventata insostenibile. La Goggi infatti non rientrava! E’ successo un patatrac, indubbiamente. Non osiamo immaginare la penale che dovrà pagare Loretta per questa protesta improvvisa. Ma davvero l’apparizione di Fiorello è il casus belli? O è stata solo la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso della sopportazione della Goggi? Ha forse litigato con Mike Bongiorno? Questi, dal canto suo, ha incassato la botta con un aplomb straordinario. Ha in pratica condotto per quaranta minuti da solo, con la presenza puramente ornamentale della Miss Italia uscente. Poi, la Goggi è rientrata. E qui la crisi isterica: ha praticamente fatto un cazziatone in diretta mondiale a Mike Bongiorno (che è come dire un monumento della televisione), ribadendo: “Mi hai fatto aspettare venti minuti prima di entrare, ti pare bello? Mi hai trattato come Edy Campagnoli, la tua valletta muta di una volta. Domani sera entro io per prima e poi ti chiamo dopo venti minuti!”. Bongiorno, dal canto suo, borbottava sconsolato: “Non capisco… Non capisco”. Questa edizione di Miss Italia, per quanto riguarda i conduttori, era cominciata male già da mesi addietro: quando, decisa la rimozione di Carlo Conti, sembrava che dovesse toccare a Simona Ventura. Ipotesi poi accantonata dopo uno spettacolare litigio con Patrizia Mirigliani…
Post n°207 pubblicato il 19 Settembre 2007 da mediareport
Finalmente in edicola il giornale dopo lo strombazzatissimo restyling Finalmente, oggi, dopo tanti annunci pubblicitari, “Repubblica” era in edicola con una nuova veste grafica. Tutti a correre a comprare il giornale, per vedere com’è, e difatti stasera da Largo Fochetti fanno sapere di aver venduto centomila copie in più del solito. Vabbè, dai, era la curiosità! Comunque, sarò ritardato, ma francamente di questi grandi cambiamenti grafici non ne vedo. Il formato tabloid è lo stesso. I caratteri pure. Allora la novità è sicuramente l’inserto centrale, definito “R2”, cioè “Repubblica 2”… Un po’ come la loggia massonica deviata “Propaganda 2”, “P2”, appunto. Ma non divaghiamo. Questo insertone centrale vuole scimmiottare i settimanali, o magazine che dir si voglia, proponendo approfondimenti lunghissimi e pesantissimi, ma con la presunzione di prepararli da un giorno all’altro. Poco si capisce a cosa servano a chi legge normalmente il giornale. Sono sublimi ricapitolazioni ma, francamente, noiose. Insomma, qui si vuol dire che tutta questa eccitazione, a “Repubblica”, non si capisce proprio che giustificazione abbia. E’ un restyling… E che sarà mai! Quel nome, poi… “R2”: a Napoli fa ridere, perché è la sigla di una accorsata linea di bus. Nell’isola d’Ischia, dove vivo, fa ridere ancor più, perché è il nome di uno dei negozi di una catena di librerie: “Regine”, dove “R2” sta appunto per il secondo di questi negozi…
Post n°206 pubblicato il 19 Settembre 2007 da mediareport
Piccata lettera di Franco Marini, accusato di aver acquistato a prezzi di favore un magnifico appartamento Non solo D’Alema (vedi post precedente a questo), ma anche il presidente del Senato, Franco Marini, non le manda a dire, anche se c’è il dubbio che se non si fosse trattato del “Giornale” berlusconiano magari ci avrebbe messo meno livore. Il quotidiano milanese ha rispolverato un suo vecchio cavallo di battaglia: le bellissime case affittate o comprate dai politici italiani a prezzi stracciati. L’abitazione di Marini rientrerebbe in uno di questi casi. Ma il presidente del Senato non ci sta e scrive una piccata lettera, pubblicata ieri. Anche in questo caso, come per D’Alema, l’incipit è fulminante: “Egregio Direttore, la invito a pubblicare questa lettera per replicare ad alcune affermazioni gravemente diffamatorie contenute nell’articolo di Giancarlo Perna pubblicato dal Giornale. Lasciamo stare la politica e la chiara malevolenza e le falsità nella ricostruzione della mia attività di sindacato e di partito. Aspettarsi dal Suo giornale un minimo di obiettività sarebbe da ingenui. Io non lo sono”. Salute!
Post n°205 pubblicato il 19 Settembre 2007 da mediareport
Sarcastica lettera del vicepresidente del consiglio Tutto si può dire, di D’Alema, fuorché che non abbia gli attributi. Specialmente alla stampa non le manda a dire… Del resto nell’ambiente è notorio il suo disprezzo per i giornalisti (e dire che lo è egli stesso!), da lui un tempo definiti “jene dattilografe”… Sulla prima pagina del “Corriere della Sera” di ieri campeggiava una lettera del ministro degli Esteri sul caso delle intercettazioni telefoniche che la Gip Forleo vorrebbe utilizzare. Ebbene, il “Corriere” aveva riferito di una recente presa di posizione di D’Alema. Questi, però, ha ritenuto di fare alcune puntualizzazioni. Fulminante l’incipit della lettera al giornale di via Solferino: “Caro Direttore – scrive D’Alema – sono rimasto stupito dall’articolo pubblicato sul Corriere (…). Lo stupore nasce dal fatto che – voglio riconoscerlo subito – il Corriere ha informato su questa delicata vicenda in mondo equilibrato e corretto e di ciò voglio dare atto”. D’Alema, quindi, si stupisce che il “Corriere” possa fare un resoconto “equilibrato e corretto”! Insomma, sarcasmo di altissimo livello…
Post n°204 pubblicato il 16 Settembre 2007 da mediareport
La caduta delle aquile… E’ proprio un brutto momento per Antonio Bassolino. Anzi, pare proprio finita un’epoca. La luna di miele con i mezzi d’informazione sembra appartenere ad un mitico passato: eppure è durata fino a poche settimane addietro. Adesso i mass media non sembrano più tanto disposti ad avallare qualsiasi scelta bassoliniana, né tantomeno a difenderlo sempre e comunque. Qualcosa si è rotto dopo il disastro della gestione della nettezza urbana in Campania, con il corollario dei problemi giudiziari. L’”Espresso”, magazine vicino alla sinistra, ormai lo attacca duramente ogni settimana. Anche il “Corriere della Sera” lo critica apertamente. Il primo giornale ad aprire le ostilità è stato però il “Corriere del Mezzogiorno”, costola campana del “Corsera”, che contesta aspramente il “governatore” da mesi. Come se non bastasse anche il “Sole 24 Ore” gli ha fatto le pulci. Tutti giornali vicini alla sinistra e, in passato, indubbiamente bassoliniani. Adesso il “governatore” ha fatto un’altra gaffe, che non gli verrà perdonata facilmente e che lo ha visto già sbeffeggiato da Dagospia, con la ripresa della notizia da parte di tutti i giornali di oggi: pur non avendone legalmente diritto, Bassolino si è fatto portare dalla motovedetta della Capitaneria di Porto (a spese nostre, quindi) a Capri per dare un premio al cantante Pino Daniele, con relativo ritorno…
Post n°203 pubblicato il 16 Settembre 2007 da mediareport
Clamoroso infortunio del Ministero dell’Ambiente, smascherato dal fratello di Romano Prodi Uno strano episodio è capitato qualche giorno fa, peraltro senza ricevere adeguata riflessione, tranne una caustica analisi sul “Giornale” di oggi. Terrorizzandoci (a dir poco), cioè mettendo in pratica un’operazione oramai abituale che i sociologi della comunicazione di massa chiamano “drammatizzazione delle notizie”, i mass media italiani hanno, in larga parte, dato grandissimo risalto ad una conferenza sul clima, fortemente patrocinata ed avallata dal ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, nella quale sono stati dipinti scenari apocalittici per il mondo, per l’Europa e soprattutto per l’Italia. Secondo gli esperti convenuti, anche la nostra Penisola va verso la desertificazione: solo i Pecoraro Scanio, opportunamente finanziati, potranno salvarci. Il “Corriere della Sera”, ricorda il “Giornale”, ha addirittura dedicato il principale titolo della prima pagina all’argomento. Insomma, siamo alla frutta (cioè al deserto). E invece no. Clamorosa la presa di posizione di Franco Prodi, eminente climatologo italiano e fratello del capo del governo. Per Franco Prodi quella conferenza non ha alcun valore scientifico: non sono stati invitati scienziati, climatologi ed esperti, e tutti i dati citati sono sbagliati. Complimenti al Ministero dell’Ambiente! Ora qualcuno, timidamente, comincia a prendere le distanze. Ma il messaggio del convegno, drammatico, ha di certo una pervicacia difficile da cancellare nell’immaginario collettivo, quantomeno per i toni.
Post n°202 pubblicato il 16 Settembre 2007 da mediareport
Si va avanti come se niente fosse SABANI, MEROLA E ALTRI: SONO MORTI, MA A NAPOLI FANNO ANCORA PUBBLICITA’…
La stessa cosa è capitata per anni, dopo la morte di “Concetta Mobili”, carismatica fondatrice dell’omonimo mobilificio e donnona dotata di una simpatia contagiosa. Adesso tocca a Gigi Sabani. In uno spot invita a comprare presso un famoso mobilificio: è sempre la stessa pubblicità, da anni, e va ancora in onda nonostante il famoso imitatore sia stato stroncato da un infarto pochi giorni fa.
Post n°201 pubblicato il 13 Settembre 2007 da mediareport
Boutade di fine estate?
Nascerebbe una corazzata dell’informazione cartacea orientata verso il centrodestra, caso peraltro unico in Italia. Si calcola che, insieme, potrebbero arrivare a 400mila copie al giorno (la somma delle vendite di entrambi), arrivando ad impensierire finanche il “Corriere della Sera” e “Repubblica”. Tuttavia potrebbe ben valere la circostanza, ben nota ai politologi, per cui la somma di più partiti non porta ad un consenso pari alla somma dei voti dei singoli partiti… Anzi, spesso accade il contrario. Quindi, la fusione tra “Giornale” e “Libero”, anche se simili nell’orientamento politico e nel modo di fare informazione, potrebbe portare allo stesso risultato.
Post n°200 pubblicato il 13 Settembre 2007 da mediareport
Dalle 7.00 di domani alle 7.00 di martedì
La più importante agenzia di stampa italiana, quindi, non emetterà neanche una notizia, con gran disagio di giornali, telegiornali e siti Internet d’informazione, per ben quattro giorni consecutivi. Allo scontro tra amministrazione e personale si è giunti dopo la presentazione del piano industriale per la ristrutturazione dell’azienda. Come quasi sempre accade in questi casi, le parole “piano industriale” e “ristrutturazione” significano licenziamenti: il 15 % del personale dovrebbe andare a casa. Trattasi di 405 giornalisti (e relative famiglie) che rischiano di finire sul lastrico.
Post n°199 pubblicato il 10 Settembre 2007 da mediareport
In Italia la stampa si fa invece un vanto della propria faziosità… TELEGIORNALISTA TEDESCA CACCIATA PER AVER MANIFESTATO UN’OPINIONE POLITICA
Specialmente i dipendenti del pubblico servizio radiotelevisivo hanno il divieto di manifestare opinioni politiche e comportarsi in modo tale da appoggiare apertamente orientamenti politici, anche al di fuori del loro lavoro. Insomma, non devono attirare alcun sospetto di partigianeria. Per questo motivo una bella signora di 48 anni, Eva Herman, che ha condotto il telegiornale della prima rete pubblica tedesca addirittura dal 1988 al 2006, è stata licenziata in tronco. La Herman aveva infatti osato sposare un’impostazione ideologica per cui è più giusto che una donna si dedichi alla famiglia che alla carriera. Per di più, su questa idea ci ha anche scritto un libro. Qualcuno potrebbe argomentare sul motivo per cui ella stessa, innanzitutto, non faccia la regina del focolare… Ma non divaghiamo. Inoltre, ad accelerare la cacciata della giornalista, è stata una sua affermazione proferita durante una tappa della presentazione del suo libro. Riferendosi alla politica della famiglia durante il nazismo, la Herman ha detto: “Il Terzo Reich è stato un’esperienza nefasta, ma non si può negare che diede più importanza ai valori della famiglia di quanto se ne dia oggi”. Il sospetto che abbia addirittura ragione ha fatalmente accelerato la sua dipartita lavorativa.
Post n°198 pubblicato il 08 Settembre 2007 da mediareport
In edicola l’ultimo numero della rivista diretta da Enrico Deaglio Dopo undici anni “Diario” chiude i battenti. Il settimanale diretto da Enrico Deaglio, vicino alla sinistra, autore di memorabili battaglie contro Berlusconi ed il berlusconismo, è in edicola con l’ultimo numero. Tra i suoi ultimi reportage che hanno fatto discutere c’è quello, condito di film, sui presunti brogli verificatisi alle ultime elezioni politiche italiane (vedi).
Post n°197 pubblicato il 08 Settembre 2007 da mediareport
Dana Perino succede a Tony Snow Giovedì il “Corriere della Sera” ha tributato la giusta attenzione a Dana Perino, la nuova portavoce del presidente degli Stati Uniti, George Bush. La Perino succede a Tony Snow, da poco dimessosi (vedi). Ma cosa ha di particolare questa donna? Beh, innanzitutto che è una donna; poi che è assai carina e, infine, che è di origini italiane. I suoi bisnonni erano della provincia di Torino ed arrivarono nel Montana alla fine del XIX secolo.
Post n°196 pubblicato il 03 Settembre 2007 da mediareport
Il banchiere Alberto Rigotti ha rilevato tutte le testate per 50 milioni di Euro
Alberto Rigotti, banchiere di Abm Merchant, in una entusiastica intervista al “Sole 24 Ore” ha reso noto di aver rilevato tutto il “cucuzzaro” per 50 milioni di Euro. Inoltre ha affermato di non voler cambiare molto nei contenuti e nella grafica delle varie testate di “E-Polis”; al che, giustamente, l’intervistatore gli ha chiesto come pensasse di risollevare un’iniziativa imprenditoriale sospesa dal 17 luglio. Rigotti sostiene di voler uscire dalla crisi rilanciando: aumentando, cioè, il numero di edizioni locali, diffondendole su un’area geograficamente più vasta ed implementandole con un sito Internet all’altezza. Una ricetta che, francamente, non pare convincente. Ma può darsi che abbia ragione lui. Come si dice: se son rose…
Post n°195 pubblicato il 31 Agosto 2007 da mediareport
Un blog realizzato da due giovanissimi: un giornalista napoletano ed una geometra modenese… “Ci hanno insegnato che la diversità è ricchezza, ed abbiamo deciso di cogliere al volo l’occasione di scrivere da due lati del nostro Paese per far emergere dalle pagine di Caffè News soprattutto e ancor di più gli elementi che diversificano e che accomunano il Nord e il Sud Italia. Di volta in volta tratteremo gli argomenti più scottanti con articoli di approfondimento, inchieste e reportage e scriveremo anche di modi di vivere, usanze, costumi, prodotti tipici locali e tutto quanto salti all’occhio, mettendo a confronto due Regioni, quali la Campania e l’Emilia Romagna, e con esse appunto il Nord e il Sud”. E’ questo in sintesi lo scopo di www.caffenews.wordpress.com, il sito curato dal giornalista campano Paolo Esposito e da Marianna de Rosa. La realtà del nostro paese viene di volta in volta fotografata dagli occhi di due giovani, uno al Sud e l’altro al Nord, un ragazzo ed una ragazza: lui, rimasto nella terra natia, e lei che è nata a Modena da genitori casertani. Paolo Esposito ha ventuno anni, studia Giurisprudenza all’Università “Federico II” di Napoli ed è un giornalista pubblicista impegnato a raccontare la difficile realtà in cui vive. La storia di Caffè News è legata al suo primissimo articolo dal titolo eloquente, “Na tazzulella ‘e cafè”. Marianna Francesca De Rosa ha, come Paolo, ventuno anni ed è una geometra: ad ottobre dovrà dare l’esame per l’abilitazione alla professione. E’ nata e vive a Modena, ma ha origini aversane. Caffè News, che è indicizzato da Google News, si presenta quindi non come un semplice bar, il più delle volte regno della perdizione, ma come un luogo in cui ci si può gustare ‘na tazzulella e’ cafè, o del buon tè con dei biscotti, od anche un cappuccino. E tra un caffè e un cappuccino poter scegliere un giornale per conoscere gli avvenimenti del giorno, magari seduti a tavolino, trovandosi così a discuterne con i propri vicini, scambiando con loro qualche battuta, quattro chiacchiere. La sua filosofia si ispira a “Il Caffè”, il periodico più importante e prestigioso della cultura illuministica italiana, nato a Milano nel 1764 ad opera di Pietro Verri.
Post n°194 pubblicato il 25 Agosto 2007 da mediareport
La rivincita della categoria! Nella vicenda crudele e tristissima dell’omicidio di Chiara a Garlasco irrompe la farsa. Prima le cugine di Chiara, le ineffabili ed avvenenti gemelline Paola e Stefania Cappa, si avviluppano in una vicenda attorcigliata e assurda su una foto inesistente insieme alla morta, esibita ad uso dei mass media con conseguente figura di merda allo scoprire che si tratta di un fotomontaggio; poi arriva Fabrizio Corona, il quale si innesta abilmente nella questione, ben sapendo di essere un personaggio trashissimo e perciò famosissimo, riverberando a sé stesso ed alle gemelle altra notorietà; quindi il Corona (che, ad onor del vero, tutto è fuorché un ipocrita) fa pure finta di stufarsi e sbotta verso i giornalisti che lo assediano: insomma, ragazzi, sono venuto a fare il mio lavoro di fotografo, di giornalista. La categoria si sente subito danneggiata nell’immagine. Ecco allora che interviene il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Lorenzo Del Boca, il quale sottolinea, con un comunicato, che Fabrizio Corona non è un giornalista ma “semplicemente un agente fotografico”. Cioè, nemmeno un fotoreporter! L’OdG, quindi, “diffida Fabrizio Corona dall’utilizzare il titolo di giornalista che non gli appartiene e non gli compete”. Ecco il dolcissimo sapore della vittoria di noi poveri cronisti di paese: Corona sarà pure bello, bono, bravo, fichissimo, famosissimo e, oramai, ricchissimo, ma io sono meglio di lui, perché io sono giornalista e lui no. E ttiè!
Post n°193 pubblicato il 23 Agosto 2007 da mediareport
Incredibile: pur di compiacere l’amico dell’editore hanno ritoccato le foto dell’inquilino dell’Eliseo per farlo sembrare più magro
E’ veramente ripugnante il modo di fare “inginocchiato” di questa rivista nei confronti del presidente francese. Amico intimo dell’editore Lagardere (che il “Corriere della Sera” on line continua a chiamare “Largadere”…), Sarkozy riceve un trattamento da parte di “Paris Match” che definire di favore è poco. Ormai questo giornale, per ordine del suo proprietario, è letteralmente prostrato all’inquilino dell’Eliseo, perdendo ogni credibilità. Qualche anno fa un direttore cercò di alzare la testa: Alain Genestar mise in prima pagina la signora Cecilia in fuga d’amore a New York con l’amante. Lagardere lo licenziò. Da allora tutti i giornalisti di “Paris Match” stanno bene attenti a compiacere l’amico del padrone. Come stavolta: la foto di Sarkozy il quale, in vacanza in America, sta pagaiando su una canoa a torso nudo, è stata ritoccata al computer per far sembrare il presidente più magro e senza le antipatiche “maniglie dell’amore”. Lo ha svelato l’”Express” (vedi).
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