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IL PANE DEL MEDIOEVO


Il pane era nel Medioevo il simbolo dell’ alimentazione umana Con il pane bianco di frumento si cibavano i ricchi La povera gente si sfamava invece con il pane d’avena o di crusca e anche cerali meno nobili quali il miglio. La sua preparazione consisteva nel fare una pasta senza sale, lievito e droghe, che veniva riposta in un luogo caldo durante la notte. Il giorno dopo, con questo composto si elaboravano i pani da infornare ; cotti che fossero, s'immergevano nell’acqua bollente per poi riporli nel forno per l'asciugatura. Questo tipo di pane di lunga conservazione era anche il cibo portato dai pellegrini nella bisaccia, consumato dopo essere stato rammollito con un panno bagnato. Gli abitanti delle campagne, inoltre, molto spesso aggiungevano anche farine di legumi (le più comuni erano le farine di fave e ceci) o ancora farina di castagne, la meno costosa in quanto la materia prima veniva raccolta nei boschi durante l’autunno. Nel ricordare l’importanza del pane della dieta non si può omettere il fatto che anche nelle tavole dei più ricchi era raro l’utilizzo di piatti veri e propri. Al posto dei piatti si utilizzava un tagliere fatto di pasta di pane sul quale si appoggiava il cibo disposto nel grande vassoio al centro della tavola. Il “piatto”, a questo punto intriso di sughi e aromi, veniva poi donato ai poveri che chiedevano la carità alle porte del castello.