medioeviamo

Il monastero di Montecassino


Quella del Monastero di Montecassino è una storia di distruzioni e ricostruzioni, e entrambi i gesti risalgono già a San Benedetto. Nel 529, infatti, Benedetto distrusse un preesistente tempio dedicato a Giove e al suo posto fondò il monastero, che pochi decenni dopo tuttavia (581 d.c.), venne distrutto dai Longobardi. L’edificio venne ricostruito dall’abate Petronace nel 718. ma dopo poco più di un secolo, nell’883, venne nuovamente distrutto da Saraceni e in seguito abbandonato dai monaci, che vi tornarono sotto la guida dell’abate Aligerno nel 949. Il più illustre dei suoi abati fu forse Desiderio (il futuro Papa Vittore III) che alla fine dell'XI secolo fece ricostruire completamente l'abbazia ed ornò la chiesa di preziosissimi affreschi e mosaici, il cui riflesso si può ancora oggi scorgere in quelli che lo stesso abate fece eseguire in Sant'Angelo in Formis. Comincia un periodo di grande sviluppo, almeno fino al XII secolo, quando inizierà un periodo di decadenza che si protrarrà anche nel secolo successivo, a causa anche del terremoto del 1349 che causerà la quasi distruzione del complesso. Nuovamente ricostruita nel 1366, l'abbazia assunse nel XVII secolo l'aspetto tipico di un monumento barocco napoletano. In queste forme era giunto fino a noi l'antico monastero prima che nel febbraio del 1944, durante le prime fasi della battaglia di Monte Cassino, un bombardamento massiccio delle forze alleate, che vi sospettavano la presenza di reparti tedeschi, lo distrusse nuovamente. Fortunatamente l'archivio ed i più preziosi documenti bibliografici erano stati posti in salvo. La ricostruzione iniziò subito dopo la fine della guerra, ed ha mirato ad una riproduzione esatta delle architetture distrutte.