Capitolo I

...ma ci prendono in giro?


Strade apparentemente tranquille grazie ai posto di blocco. La processione di cadaveri ambulanti verso i soliti cancelli sembra finita. Così come il via vai di scooter e di Smart con carichi ben troppo noti. Il piano di intervento interforze, Polizia di Stato ed Arma dei Carabinieri, nelle zone di Scampia e Secondigliano messo in atto a partire da venerdì scorso, in attuazione della cosiddetta “fase due” del patto per Napoli, sembra riuscire a controllare le piazze di spaccio e fungere da deterrente per la faida che sembrava infinita. Lo dimostrano gli arresti e i sequestri operati già dal primo giorno di applicazione della task-forza. Questo fine settimana i traffici illeciti hanno subito una severa battuta d’arresto. Commercio paralizzato. Tra il venerdì e la domenica, di solito i venditori di “sogni” registrano affari da record perché ai clienti abituali si aggiungono i “giri” da altre parti della città e anche da fuori regione. Ma quei 50 mila euro quotidiani di ricavo sono stati il lontano ricordo di un’età dell’oro. Di giorno tre stazioni mobili dei Carabinieri presidiano Secondigliano, una fissa al Rione dei Fiori, il “terzo mondo”, la terra dei Di Lauro, un’altra alle “Case Celesti” che costeggiano via Limitone d’Arzano, avamposto degli “scissionisti”. In appoggio sei volanti delle Cio, i nuclei operativi, pattugliano nei loro giri il quartiere, controllano documenti, bloccano i “consumatori” verso i quali sono avviati, quando ricorrono i presupposti, procedimenti amministrativi.Ma si sta delineando un’anomalia preoccupante. La sera le tre stazioni mobili si ritirano, lasciando il campo alle sole volanti in pattuglia. Mentre le prime linee dello spaccio risultano indebolite i cartelli del traffico di droga rimangono inviolati. E gli si dà agio di riorganizzarsi velocemente. Così mentre alla luce del giorno quella porzione di territorio può sembrare, per così dire, riacquisito dalle istituzioni, con l’oscurità la mala della zona nord dimostra tutta la sua abilità nel rialzare prontamente la testa. Del resto la cronaca lo insegna. Un pusher finisce in questura, ma ci sono subito pronti altri ancora più giovani a subentrare. Così adesso. Di giorno non si può spacciare, le volanti tengono d’occhio i volti noti, il cliente non fa in tempo arrivare che il “cordone sanitario” lo rispedisce a casa, ma la sera la situazione è diversa. Il supermarket riapre i battenti. Il traffico risorge dalla sue ceneri. Le piazze di spaccio si ripopolano e le perdite negli affari si ammortizzano con le entrate serali.