Melamente assorto

MELE DI CARTA


"iPad city, sempre amara per gli operai - Voce per voce, gli operai hanno testimoniato su una serie di punti, fulcro delle richieste di Apple dello scorso anno. E così è venuto fuori che molte sono state disattese: contro la promessa fatta a Jobs di tenere pratiche trasparenti nelle assunzioni, a oggi si nascondono ai neo-assunti particolari sul salario, sui benefit e sul luogo di lavoro. Gli straordinari tuttora non vengono pagati e molti dipendenti continuano a lavorare anche 80-100 ore in più ogni mese. Persevera la mancanza di protezioni adeguate contro l'esposizione a polveri tossiche e le informazioni date sui prodotti chimici usati sono carenti. E ancora, nonostante le richieste di Apple di procedure trasparenti e non punitive, non è possibile sporgere rimostranze ai superiori. In alcuni campus permane l'uso di far firmare ai nuovi arrivati i cosiddetti patti di non-suicidio, già denunciati lo scorso anno. Lettere in cui i dipendenti si impegnano a non farsi male deliberatamente e promettono di non chiedere remunerazioni aggiuntive in caso di incidenti e in cui si spiega che anche le loro famiglie non avranno maggiori introiti se i dipendenti decideranno di togliersi la vita. In alcuni dormitori comunque è stato applicato un sistema di reti di sicurezza alle finestre. Molti superiori hanno ammesso che l'educazione al lavoro ha risvolti militari: senza alcuna motivazione apparente, gli operai sono tenuti in piedi sull'attenti e invitati a girarsi sul fianco destro e sinistro per tempi prolungati; inoltre le ore di lavoro vanno passate in piedi (anche per 10 ore di fila), senza parlare con i colleghi, spronati anzi a produrre sempre più velocemente, facendo slittare l'orario delle pause, per disincentivare l'usanza del pranzo." - Da Il Corriere Della Sera.Per quanto ne so, quando s'mpone un ultimatum a qualcuno, di solito si dice piu' o meno: "fai come dico io, oppure ti succedera' questo e quest'altro". Per fare un esempio pratico, se Apple avesse voluto davvero far cambiare politica a Foxconn, sarebbe bastato intimarle: "se non rispetti le mie condizioni, ti tolgo immediatamente le commesse e le affido ad un'altra azienda". Apple, in tanti anni, non ha fatto mai nulla del genere, pero'. Al contrario, il suo CEO multimiliardario, Steve Jobs ha dichiarato: "Foxconn non è un posto dove si lavora come dannati. Per essere una fabbrica è molto carina". Dunque, a ben vedere, Foxconn non ha disatteso un emerito piffero di nulla, dato che Cupertino, s'e' guardata bene dal mettere in campo un qualunque serio deterrente allo scopo di dare sostanza e corpo alle proprie direttive. E senza deterrente, qualunque direttiva non e' altro che fumo negli occhi: alibi per gli spettatori dell'ennesimo show mediatico. Come le dichiarazioni di Jobs dimostrano, infatti, Foxconn non ha fatto altro che applicare alla lettera le reali intenzioni del suo principale committente: ridurre milioni di esseri umani a poco piu' che schiavi, per produrre magici dispositivi rivoluzionari da vendere a consumatori resi sempre piu' assuefatti, e puerilmente modaioli, in modo da lucrarne il massimo profitto possibile. Percio' non lasciatevi ingannare dalle chiacchere jobbiane: Foxconn e' solamente il braccio. La mente siamo noi.