Melamente assorto

I VENERANDI DEL MAC


"Ieri ho passato buona parte della giornata a lavorare con x11 a schermo pieno, un programma di testo che non esiste per il mio computer con il quale ho lavorato per ore. Ho pensato che ero uscito fuori dal design apple, che mi trovavo in un terreno molto manipolabile, pratico, ricco. Mi sono rammaricato per non averlo fatto prima, e mi sono rammaricato che il disegno apple del computing si allontani sempre di pił da un computer che fa cose, per promuovere un computer che le subisce." - Fabrizio Venerandi. Leggete tutto il pezzo di Venerandi e poi leggete i commenti. A quanto ricordo, noialtri nostalgici, disadattati veteromacchisti, mai facemmo l'apologia del "dateci meno, dateci dietro". Per fare un esempio pratico, mai ci siamo vantati o abbiamo salutato con festeggiamenti e ovazioni il fatto di non avere il tasto destro e la rotella sul mouse (non fino a una manciata di anni fa), a differenza dei cugini windozziani. Al contrario, subivamo spesso il loro dileggio ("monotasto", amavano chiamarci). Anche le alzate d'ingegno jobbiane in stile AppleTV, spesso le subivamo; a tratti perfino con una punta di stizza. In silenzio, inghiottendo il rospo e sputando a volte con fatica i tanti danari extra che, anno dopo anno, l'acquisto di cio' che mancava, hardware o software che fosse, ci imponeva, noi sopportavamo le mutilazioni imposte da Steve Jobs (ma non solo da lui) ai nostri Mac, fidando che avremmo comunque ricevuto qualcosa in cambio. Il floppy, per dirne un'altra: quando Jobs lo elimino', rimpinguando le casse di societa' come Iomega, Imation o LaCie (oltre ovviamente le sue tasche), svuoto' al contempo i portafogli di tanti, tanti tra i suoi fedeli clienti. E loro zitti e buoni (a parte qualche mugugnatore, come il sottoscritto): non protestavano e sopratutto non se ne vantavano. Quasi un iMac su due, ricordo, aveva il floppy esterno USB, acquistato a parte. Non che l'iMac costasse poco, intendiamoci. In ogni caso noi nostalgici, disadattati veteromacchisti mai aggredivamo chi ci mostrava come usare piu' e meglio il nostro Mac, anzi. E in ogni caso, mai offendevamo, insultavamo e ingiuriavamo chi ci esponeva il suo pensiero differente riguardo l'uso del nostro beniamino di plastica e silicio. Perche'? Perche' noialtri eravamo intimamente e sinceramente convinti, in modo ragionato e consapevole, della nostra scelta. D'altronde era piu' facile: niente miliardi fatti con l'ausilio di schiavitu' e suicidi in Cina, niente censure e App Store blindati, niente bugie e antennagate, niente brevetti rubati agli altri a raffica, eccetera, eccetera. Insomma non dovevamo turarci il naso, noi. Perche'? Perche'  Apple era profondamente diversa e perche' noi non seguivamo il marchio o l'oggetto in se', ma la filosofia, il concetto, il sistema che erano dietro quel marchio e dentro quell'oggetto. Per questo non sentivamo la necessita' di offendere qualcuno per dimostrare l'efficacia e validita' della nostra scelta; non ce n'era semplicemente bisogno. Ma i tempi cambiano, e' vero, i tempi cambiano sempre. Non sempre in meglio, pero'.