Melamente assorto

M COME MANTELLINI


"SQUALI - Repubblica.it si è precipitata a ripubblicare una foto di Steve Jobs scattata ad un paio di giorni dalle sue dimissioni e pubblicata da quelle merde di TMZ. Non solo quell’immagine che mostra un uomo in drammatiche condizioni fisiche è una indecorosa invasione nella privacy di Jobs ma è anche, molto probabilmente un falso." Massimo Mantellini. La volta scorsa erano "fetidi fogli", oggi assurgono direttamente al rango di "squali", ovvero "merde". Il lessico di Massimo Mantellini (ma il suo post di ieri e' solo un esempio: di "Mantellini" la rete trabocca) si evolve, vedo. Sara' forse che man mano prende ispirazione dal suo piu' assiduo commentatore fanboy multialias. Perche' questione "autenticita' del corpo ritratto nella foto" a parte (sulla testa, che e' l'elemento piu' inquietante, non si discute), non mi risulta che Mantellini si sia mai indignato al punto di chiamare "merde" chi scattava foto per documentare lo stato di salute di, non so, Patrick Swayze, per dirne uno. Se sbaglio mi correggera', immagino. Del resto, ogni giorno vengono pubblicate centinaia di foto di gente malata, in rete -personaggi pubblici o meno- oltre che di vittime sanguinanti nonche' sanguinolente; e pero', stranamente, Massimo Mantellini non chiama "merde" chi pubblica tali immagini. Se sbaglio, mi correggera'. Ne' mi risulta che abbia mai scritto un solo post, uno solo, tanto indignato da chiamare "merda" qualcuno per le raccapriccianti foto (come questa che ripubblico sotto) degli operai cinesi morti o avvelenati della Foxconn (che Jobs defini "fabbrica carina"). Ne' per chiamare "merda" colui che guadagna miliardi grazie alla loro condizione di neoschiavi e alle loro morti. Chiunque egli sia, intendo dire. Niente affatto: solo chi osa attentare all'immagine di Steve Jobs commette il reato di lesa maesta' ed e' meritevole di essere censurato dal furioso Mantellini e chiamato "merda". Solo il dolore e la privacy di Steve Jobs contano; tutti gli altri che si fottano pure: Mantellini ha altro di cui occuparsi (dal 2006, quando scoppio' lo scandalo iPod City, ha scritto un solo post sull'argomento, ch'io sappia. E se sbaglio mi correggera'). Ma quale sensibilita', che compassione, che pietas e misericordia umane dimostra il Mantellini nel difendere, con la pugnace ira del giusto, la dignita' del principale sfruttatore-aguzzino di quella sterminata teoria di formiche umane che vive nei serragli Foxconn. Coloro che pure hanno assemblato i luccicanti giocattoloni -aipaddi e aifoni- che il nostro prode Solone dell'IT usa e ha usato per lanciare in rete il suo "j'accuse". Pardon: il suo "merde". Meglio non confondere Emile Zola con Pierre Cambronne.