Melamente assorto

CARTA BIANCA


"Apple, il white paper da Final Cut Pro 7 a Final Cut Pro X - Documento di comparazione tra il vecchio ed il nuovo, per meglio far digerire la trasformazione dell’applicativo che si era fatto più amare tra i montatori. Il nuovo software per montatori professionisti era uscito il 21 giugno su Mac App Store, come magnifico esempio della de-materializzare in corso a Cupertino. Una bufera di proteste si era subito levata su Final Cut Pro X, tanto che le spiegazioni di Apple non erano bastate. La concorrenza aveva gongolato ed Apple era arrivata a riproporre le i fondi di magazzino di Final Cut Studio ancora sugli scaffali virtuali degli Apple Store." - Da SetteBit. Indietro marsch, ma gatton gattoni. A Cupertino pare arrivata l'ora dei dietrofront e delle scuse sottovoce. Adesso che l'era di Steve Jobs volge al termine si cerca di correre ai ripari e di turare le falle provocate da oltre un decennio di scelte completamente schiacciate sull'utenza effimera, modaiola e consumista (per cavarne denaro facile, chiaramente). Scelte operate da chi si e' dimostrato totalmente sordo (anche se per niente cieco) rispetto al danno che esse avrebbero inferto ai clienti professionali in termini di dilapidazione di investimenti a medio e lungo termine. Enormi spreco di energie, spreco di tempo e di denaro che le politiche jobbiane hanno provocato innanzitutto a chi col Mac ha sempre molto lavorato e poco o nulla cazzeggiato. Costoro, ironia della sorte, sono stati duramente puniti proprio a causa e in virtu' della loro estrema fedelta' verso il Mac OS e verso Apple. Mazziati dunque, oltre che cornuti, dalle spudorate menzogne del mendaCEO di Cupertino, ripetute a iosa per tenere assieme la capra dei professionisti, esperti ed esigenti, coi cavoli degli iClienti brandizzati, facili da circuire, abbindolare e spremere all'infinito. E dopo anni di queste promesse disattese e di bugie ripetute fino alla nausea, quest'odierno tentativo di ripescaggio in zona Cesarini dei montatori e dei pro del video pare piu' patetico che tardivo; e ci restituisce appieno il senso all'ossimoro "meglio troppo tardi che mai". Certo, ora magari qualche temerario addirittura tornera', suo malgrado, a dare fiducia puntando le sue fiches ancora una volta su Cupertino (io lo sconsiglio vivamente, comunque), chissa'. Personalmente temo pero' che a questo punto ben altre siano le risposte necessarie affinche' qualcosa cambi, in Apple. Sempre che qualcosa possa cambiare, ormai. Altre sono le risposte che Apple merita dai professionisti, oggi.