Melamente assorto

TIME IS MOURNING


"Il 19 ottobre tutti gli Apple Store chiuderanno per un’ora in ricordo di Steve Jobs - Apple il 19 ottobre terrà una cerimonia di commemorazione per Steve Jobs: è notizia di pochi minuti fa che durante quella stessa data, tutti gli Apple Store del mondo resteranno chiusi per un’ora. La celebrazione avrà luogo Mercoledì 19 ottobre alle 10 PST (le 16 circa in Italia) presso l’anfiteatro all’aperto del campus del numero 1 di Infinite Loop e nello stesso orario, tutti gli Apple Store nel mondo resteranno chiusi per seguire una diretta della cerimonia allestita appositamente dal noto brand americano." - Da iSpazio. Dunque, riassumiamo: Steve Jobs, il co-fondatore di Apple Inc, nonche' suo salvatore, oltre che condottiero vittorioso, disgraziatamente muore. La sua creatura, grata per le proprie esistenza e prosperita', gli dedica una cerimonia ufficiale di un'ora. Un'ora intera per ricordarlo, venerarlo e celebrarlo, a pochi giorni dalla sua dipartita. Toccante, no? Ma fermiamoci un momento a ragionare e inquadriamo la faccenda da punto di vista un poco "differente". Da questo lato, quello al netto del brand-washing mediatico, si vede altro. Si vede che in cambio di una vita intera spesa in suo favore -una vita che non ha conosciuto risparmio di energie, ne' vacanza, ne' malattia, tutto per nascere e crescere in salute la sua creatura- quella stessa creatura, al colmo della riconoscenza e gratitudine, trova il modo di dedicare al suo "papa'" non piu' di un'oretta: appena sessanta minuti. Vista cosi' non pare piu' tanto commuovente, vero? E in effetti, a pensarci, viene in mente che perfino l'ultimo dei negozietti di periferia, quando chiude per lutto, lo fa almeno una intera giornata. E si che di alti lai e di retorica aziendale per il "caro genio estinto che ha cambiato il mondo" ne abbiamo dovuti inghiottire a vagonate, in tv e sui media in generale. E proprio ora, che sarebbe giunto finalmente il momento giusto per il compianto e il ricordo, Apple riduce tutto ad un intervallo di soli sessanta minuti, tipo pausa pranzo? Come puo' essere? Insomma: sosta di un'ora per due lacrimucce per babbo Steve e poi via, tutti di nuovo allo sgobbo, a vender cellulari e tavolette e a macinar dane'? Al netto della vulgata aziendale, pare proprio di si. In soldoni (e' il caso di dirlo) e' come se Apple dicesse al proprio defunto creatore: "Scusami, papa', ho da far soldi e tu non vali, non dico un giorno, ma mezza giornata del mio prezioso tempo". E in effetti chi meglio di Steve Jobs conosceva (e ha messo in pratica) il celebre motto: "il tempo e' denaro"? A ben vedere, quindi, questo epitaffio se l'e' scelto da se'. Anche se, a misurare la distanza tra gli struggenti toni dei "lacrimosa " del nuovo CEO di Apple, Tim Cook, e i suoi atti concreti, fa davvero pena il povero Steve: adesso si. A questo punto non so se usare come hanno fatto altri il termine "marketing funerario ", oppure quello piu' semplice e classico di "ipocrisia". Di una cosa invece sono certo: Steve Jobs si e' scelto un piu' che degno successore.