Melamente assorto

THE DARK FACE OF THE BOOK


"Occorre innanzitutto chiedersi se non stiamo forse sopravvalutando il potenziale di Internet come propagatore di democrazia e sottovalutando invece le sue possibilità di impiego a scopo repressivo. Non potrebbe darsi che la nostra ingenua fiducia nei suoi poteri liberatori ci distolga dall'affrontare le vie molto più subdole e sinistre con le quali si attenta alla libertà, proprio per mezzo di Internet? È davvero una buona idea affidare il futuro della libertà e della democrazia - e la posta in gioco è altissima, dato che Internet rappresenta oggi la nuova piazza pubblica - nelle mani di Google e di Facebook, due multinazionali che mirano ad abolire l'anonimato di Internet (perché rende impossibile la vendita degli spazi pubblicitari) e a scovare un sistema per monetizzare ogni nostro clic - e, ben presto, ogni nostro pensiero? (...) la Primavera araba ha svelato anche fino a che punto si spinge la complicità delle aziende occidentali, che non si sono fatte scrupolo di vendere sofisticati sistemi tecnologici di sorveglianza e censura ai regimi più odiosi del pianeta; ha smascherato quanto sono abili i governi autoritari a oscurare del tutto Internet, grazie a un semplice interruttore «kill-switch»; ha messo il dito sulle clausole legali di siti come Facebook, tanto aberranti quanto inefficaci, che hanno imposto ai dissidenti egiziani e tunisini di registrarsi con i loro veri nomi, anziché pseudonimi, per poter accedere ai servizi, pena la cancellazione dal sistema. (...) l'attivismo digitale non deve essere valutato esclusivamente in base all'efficacia con cui raggiunge gli scopi che si era prefissato. Piuttosto, proprio poiché produce ripercussioni ambientali nella più vasta cultura politica che lo genera, occorre giudicarne l'utilità in base alle aspirazioni, esigenze e direzioni più ampie.Basterà un esempio banale a chiarire questo punto: se i treni sono il mezzo più efficace per spostare la gente da A a B, esistono circostanze - pensate al vostro angolino preferito in campagna! - dove il frastuono, l'affollamento e gli inconvenienti che immancabilmente accompagnano il viaggio in treno potrebbero apparire fastidiosi, mentre gli spostamenti a piedi, in macchina o persino a cavallo rappresenterebbero una migliore alternativa. Esaltare la velocità o i bassi costi del viaggio in treno in tali circostanze significa scartare a priori le esigenze del contesto locale. Il mondo della tecnopolitica non è poi così diverso. (...) Internet è un potente strumento di scambio di informazioni, ma il totale controllo delle informazioni - ottenute tramite sofisticati sistemi di spionaggio o con la semplice tortura - è ciò che consente ai regimi totalitari di restare al potere. La Russia e la Cina sono due ottimi esempi di governi che sono riusciti ad addomesticare Internet per servirsene a loro esclusivo vantaggio. Ci sono blogger al soldo del regime che passano la giornata a diffondere propaganda pro governativa sui blog più popolari; si verificano misteriosi cyber attacchi che vanno a complicare la vita agli editori indipendenti e ai dissidenti; vengono introdotte forme avanzate di sorveglianza e spionaggio online che ricorrono a tecniche raffinate per infiltrare la rete e identificare gli utenti di Internet e i loro contatti: in Russia e in Cina, tutto questo fa parte della vita quotidiana. (...) Adesso è il momento giusto per decidere se dovrà evolvere per favorire i dittatori - con l'aiuto delle aziende della Silicon Valley - o se non sia possibile invece arginare il suo potenziale repressivo per espandere quello liberatorio. Coltivare una certa ingenuità nei confronti della Rete, sotto forma di utopia e distopia, non ci porterà molto lontano, se siamo seriamente intenzionati a trasformarla in una preziosa alleata per tutti coloro che hanno a cuore il futuro della democrazia e della libertà." - Evgenij Morozov.