Melamente assorto

MELE DI PIRRO


"Apple Store: licenziato per un commento su Facebook - Brutte notizie per l’impiegato di un Apple Store inglese che aveva pubblicato commenti negativi su Facebook riguardo la mela. Secondo l’Employment Tribunal, infatti, il licenziamento che ne è conseguito sarebbe più che legittimo, dato che la policy aziendale specifica chiaramente che questo tipo di attività non è consentito. Dopo essere stato licenziato per “atteggiamento di lavoro sconveniente”, l’impiegato di nome Crisp si è appellato all’agenzia inglese preposta ai contenziosi sul lavoro, ma ha ricevuto una spiacevole doccia fredda. Il ricorso è stato infatti bocciato nonostante i post sul portalone social fossero stati taggati come privati." - Melablog. A quanto pare i diritti che costituiscono il fondamento della nostra civilta': liberta' di espressione del pensiero, diritto di critica, diritto alla privacy, se si lavora in un Apple Store vengono sequestrati. Le carte costituzionali e le leggi fondamentali vengono annullate e passano in secondo piano rispetto al valore preminente: quello economico che l'immagine di una multinazionale come Apple riveste. La liberta' non e' di casa in Apple, insomma. Il calcolo di Cupertino e' completamente errato, pero'. Altre multinazionali sono cadute in questo genere di errori e hanno pagato a caro prezzo la loro protervia. Per tutti coloro le cui facolta' intellettive restino in qualche modo attive e' del tutto evidente, infatti, che questa notizia, fatto in un attimo il giro del mondo, sta danneggiando l'immagine di Apple in un modo migliaia di volte piu' devastante di quanto avrebbero potuto fare le opinioni di un oscuro impiegato, scritte tra quattro amici su una pagina Facebook. Ma come si dice: contenta Apple, contenti tutti.