Melamente assorto

APPLE ACCORDA


"Accordo Apple e Foxconn: gli operai lavoreranno al massimo 49 ore alla settimana - La Apple e la Foxconn, la multinazionale taiwanese che produce componenti per i prodotti elettronici, hanno concordato una serie di modifiche nel trattamento degli 1,2 milioni di operai cinesi destinate a incidere su tutta la produzione industriale in Cina. La decisione arriva dopo che si è conclusa l'inchiesta della Fair Labor Association e dopo che il Ceo della Apple Tim Cook si è recato in visita nelle fabbriche cinesi." - Corriere Della Sera, 30 Marzo 2012. "Investigazione su iPod City: “piccole violazioni” - Apple rileva piccole infrazioni e nulla di grave nelle condizioni di lavoro imposte dall'assemblatore Foxconn ai dipendenti che montano gli iPod per tutto il mondo. D'ora in poi più controlli. "Ci siamo preoccupati come tutti voi quando abbiamo letto delle presunte violazioni delle condizioni di lavoro e di vita presso la fabbrica cinese che assembla gli iPod, ogni scorrettezza è valutata molto seriamente da Apple, abbiamo subito avviato un inchiesta e ora abbiamo i risultati" questo è, in sintesi, l'incipit della comunicazione pubblicata poche ore fa da Apple. Il team di Apple ha intervistato in modo casuale oltre 100 impiegati rappresentanti le varie categorie: il 93% di operai, il 9% dei supervisori, il 5% dei dirigenti e il 3% di altre figure, inclusi guardiani e custodi. In quella fabbrica lavorano 200.000 adetti ma quelli che si occupano dei prodotti Apple sono meno del 15%. Sono state ispezionate le fabbriche, i dormitori, le mense (ben 13 nell'area) e le aree relax per 1 milioni di pedi quadrati di superficie (circa 93.000 mtq) oltre ai documenti riguardanti le paghe (degli ultimi 7 mesi), i cartellini di lavoro e i sistemi di sicurezza per 1.200 ore lavorative. Il fornitore di Apple, Foxconn, risulta in regola nella maggior parte delle situazioni analizzate, anche se il Codice di Condotta imposto da Cupertino è stato violato. Tre dormitori esterni affittati dall'assemblatore non hanno risposto ai livelli di vivibilità richiesti; la struttura dei compensi è piuttosto confusa e le ore di lavoro hanno superato quelle massime di 60 settimanali (anche del 35%); nel 25% dei casi i dipendenti non si fermavano per il giorno di riposo settimanale; in due occasioni sono state inflitte punizioni agli operai, facendoli restare in piedi per un certo periodo, Apple su questo si dice intransigente ed ha imposto al management di modificare subito questa condotta. L'azienda di Steve Jobs, che fa parte dell'EICC – Electronic Industry Code of Conduct Implementation Group, ha richiesto i servizi di Verité, una società che si occuperà delle verifiche delle condizioni di lavoro in ogni luogo dove Apple fa assemblare Mac o iPod. Per il futuro si minaccia l'abbandono delle aziende partner che non rispetteranno il codice di condotta di Apple." - setteb.it, 18 Agosto 2006. Perdonerete il moderato scetticismo, ma arrivati al sesto episodio di fila della saga fregnacciara fanboiarda: "Niente di grave, ma comunque da ora positivi e impegnativi nuovi accordi raggiunti al mattatoio tra il buongustaio Apple e il macellaio Foxconn per la tutela della salute e del benessere dei vitelli operai cinesi", la palpebra inesorabilmente mi cala.