Melamente assorto

SHALL WE MANCE


"Il capo di Foxconn Terry Gou non ha fornito cifre, ma il suo gruppo ha subito ingenti spese per combattere la percezione che i suoi grossi impianti in Cina sono "sweatshops", luoghi di sfruttamento di milioni di lavoratori. -Abbiamo scoperto che il miglioramento delle condizioni di lavoro non e' un costo. E' una qualita' in piu' per competere. Credo che Apple sia d'accordo con noi su questo, e percio' divideremo i costi iniziali-" - Reuter. Mica scemo questo Gou. Il suo bluff rischia di reggere e Apple, per una volta, rischia di dover davvero stirare le braccine da multimiliardaria per allungare qualche spicciolo agli operai che da anni sfrutta per farsi straricca. Oppure Tim Cook dovra' trovare in fretta un modo per trarsi d'impaccio senza fare una figura di guano mondiale.