Melamente assorto

QUALCUNO VOLO' SUL NIDO DEL COOK


Riprendo il tema del post di ieri per aggiungere qualche nota a margine:Se Apple per il sesto anno di fila annuncia  e autorizza  provvedimenti e ispezioni dentro Foxconn -mentre al contempo Foxconn illustra alla stampa quali saranno i prossimi investimenti con relativo aumento di costi per Apple Inc (la quale ufficialmente e ufficiosamente tace, quindi acconsente)- e' tutto sommato comprensibile che nell'immaginario collettivo del redattore medio di para-siti della mela ormai si considerino le due aziende sostanzialmente come una.A dispetto del primo punto, restano al momento oscure le motivazioni del prolungato silenzio di Cupertino in merito ai succitati investimenti e aumenti di costi per alzare i livelli dei salari da fame agli operai cinesi di Foxconn. Cosi' come resta oscura la ragione dell'arrogante sicurezza mostrata in pubblico dal CEO di Foxconn riguardo le intenzioni di Apple. A meno -come ho scritto ieri- di non voler considerare quello di Terry Gou un astuto bluff nei confronti di Tim Cook ed Apple. Oltre che un abbraccio potenzialmente letale, naturalmente.Considerati i punti uno e due, salta all'occhio il notevole aumento della pressione esercitata per migliorare le condizioni degli operai cinesi sfruttati da Apple/Foxconn, indubbio risultato del crescere di quella dei media e dell'opinione pubblica. Il fatto sorprendente, pero', e' che questa pressione sembra fare forza nella direzione apparentemente sbagliata: piuttosto che spingere da Apple verso Foxconn, sembra sempre piu' premere da Foxconn verso Apple.