Melamente assorto

WALLET JUNGLE


"Questo è dunque il pessimo stato dell’App Store italiano quanto a effettivo controllo di ciò che viene pubblicato e ciò che soprattutto rimane pubblicato sullo Store. L’impossibilità di segnalare una frode senza comprare l’applicazione è chiaramente una situazione paradossale e la totale impunità che caratterizza gli App Store periferici come quello italiano mina alla base il concetto fondante del marketplace Apple, ovvero il filtro preventivo, sulla base delle tanto vituperate linee guida, di ciò che ci dovrebbe finire dentro." - AppleLounge. Facile adesso rispiattellare in faccia al para-sito della mela di turno una delle fanboiate collettive piu' in voga, pappagallate urbi et orbi dalle interviste jobbiane per anni: "Non ti piace quello che decide Apple sul suo Store (e magari vuoi pure il porno, luridone che non sei altro)? Nessuno ti obbliga a comprare un iPhone. Comprati Android".  Oggi le salate lacrimucce di coccodrillo incazzato bagnano le gote al tristo Camillo Miller e non piu' Miller di AppleLounge che -alla disperata ricerca di un sorso di democrazia e di, come dire: "sicurezza partecipativa" nel deserto tartarico dell'AppStore- s'affanna, strepita, urla, strilla e sbuffa (e a sacrosanta ragione) contro le inesplicabili quanto storiche sordita' e ignavia di Apple Inc. Facile come sparare sulla croce rossa, dicevo; sebbene il mio obiettivo sia differente anche stavolta. Mi spiego: nella sua piu' recente versione della "Guida galattica per AppoStoristi", Cupertino ci spiega doviziosamente che: "Mantenere le informazioni sicure sui dispositivi mobili e' essenziale per ogni utente, che stia accedendo ai database aziendale e dei clienti oppure stia archiviando foto personali, informazioni bancarie e indirizzi". Amen. Ma a questo punto Apple dovrebbe anche spiegarmi cosa me faccio della sua sedicente supersicura sicurezza del piffero (senza malware, per caritadiddio), se basta allungarle una tangente del 30% perche' qualunque imbroglione, perfino il piu' spudorato, ottenga il permesso di turlupinarmi. L'interrogativo diventa ancora piu' pressante se si tiene conto del fatto che e' stata proprio Apple a disarmare i clienti, (niente antivirus, nessuna possibilita' di segnalare le App fraudolente, ecc) che frequentano il suo "giardino di portafogli" (ma sarebbe piu' appropriato chiamare l'App Store "giungla proprietaria" o "regno animale recintato"), rendendoli cosi' vulnerabili. Mi sbagliero', ma l'unica sicurezza che si vede da qui al momento e' quella che mamma Apple garantisce ai truffatori dell'AppStore: di potervi fottere e farla franca. Clicca sulla foto