"Apple afferma di non essere d’accordo con il recente provvedimento dell’Antitrust: Abbiamo fatto ricorso alla recente decisione del tribunale italiano in quanto era, dal nostro punto di vista, basata su un’interpretazione errata della legge. Abbiamo introdotto un numero di misure per indirizzare le preoccupazioni del garante della concorrenza e siamo in disaccordo con le sue recenti accuse." - iPhoneItalia. "Apple: «Faremo ricorso contro l'Antitrust» - Apple annuncia con una nota informale ad una agenzia di stampa l'intenzione di fare ricorso contro la nuova azione dell'Antitrust italiano che l'accusa di offrire ancora poca chiarezza sui diritti di garanzia per il cliente." - Macity. Idee poche ma confuse di Macity (che accredita un inesistente ricorso contro l'indagine appena aperta dall'Antitrust, come se fosse possibile fare ricorso contro un'indagine o impedire un controllo) a parte, pare che Apple sia seriamente intenzionata a presentare ricorso contro la sentenza che ha gia' bocciato il suo precedente ricorso: geniale e' dir poco. Ma sembra che coprirsi di ridicolo con "l'infinito ricorso" non basti. Ci voleva la nuova, vincente linea difensiva approntata dai sagaci principi del foro di Cupertino. Essa si basa sul semplice e rivoluzionario concetto che: "Apple non e' d'accordo". Spettacolare. Ad ogni modo, mentre i Perry Mason di Cupertino si attrezzano per perdere l'ennesima causa (oltre che la faccia), una patata altrettanto se non piu' bollente si sta cuocendo in Cina. Gia' perche' Apple continua imperterrita anche li' a giocare il gioco delle tre carte, sostituendo i dispositivi difettosi restituiti dal cliente -che ha pagato per un oggetto nuovo- con i "refurbished", ovvero dispositivi assemblati con pezzi presi da altri dispositivi difettosi restituiti da altri clienti. E i cinesi s'incazzano, ovviamente. Morale? Apple fortifica e si rinserra all'interno della sua multimiliardaria bolla techno-trendy, sentendosi percio' invulnerabile e al di sopra di tutto e tutti. Buona fortuna.
REFURBRIOCHES
"Apple afferma di non essere d’accordo con il recente provvedimento dell’Antitrust: Abbiamo fatto ricorso alla recente decisione del tribunale italiano in quanto era, dal nostro punto di vista, basata su un’interpretazione errata della legge. Abbiamo introdotto un numero di misure per indirizzare le preoccupazioni del garante della concorrenza e siamo in disaccordo con le sue recenti accuse." - iPhoneItalia. "Apple: «Faremo ricorso contro l'Antitrust» - Apple annuncia con una nota informale ad una agenzia di stampa l'intenzione di fare ricorso contro la nuova azione dell'Antitrust italiano che l'accusa di offrire ancora poca chiarezza sui diritti di garanzia per il cliente." - Macity. Idee poche ma confuse di Macity (che accredita un inesistente ricorso contro l'indagine appena aperta dall'Antitrust, come se fosse possibile fare ricorso contro un'indagine o impedire un controllo) a parte, pare che Apple sia seriamente intenzionata a presentare ricorso contro la sentenza che ha gia' bocciato il suo precedente ricorso: geniale e' dir poco. Ma sembra che coprirsi di ridicolo con "l'infinito ricorso" non basti. Ci voleva la nuova, vincente linea difensiva approntata dai sagaci principi del foro di Cupertino. Essa si basa sul semplice e rivoluzionario concetto che: "Apple non e' d'accordo". Spettacolare. Ad ogni modo, mentre i Perry Mason di Cupertino si attrezzano per perdere l'ennesima causa (oltre che la faccia), una patata altrettanto se non piu' bollente si sta cuocendo in Cina. Gia' perche' Apple continua imperterrita anche li' a giocare il gioco delle tre carte, sostituendo i dispositivi difettosi restituiti dal cliente -che ha pagato per un oggetto nuovo- con i "refurbished", ovvero dispositivi assemblati con pezzi presi da altri dispositivi difettosi restituiti da altri clienti. E i cinesi s'incazzano, ovviamente. Morale? Apple fortifica e si rinserra all'interno della sua multimiliardaria bolla techno-trendy, sentendosi percio' invulnerabile e al di sopra di tutto e tutti. Buona fortuna.
