Melamente assorto

PIU' CULT CHE ANIMA


"Ecco, detto tutto questo, il quadro di come uno dei monaci anziani, un priore della setta, abbia deciso di attirare l'attenzione delle persone forse più semplici e devote al culto utilizzando immagini contemporanee, succhiate letteralmente dagli archetipi dell'inconscio collettivo junghiano al quale Apple e Steve Jobs oramai appartengono, giocando anche sul fatto noto delle pratiche buddhiste dello stesso Steve Jobs, il quadro dicevo si può leggere come un tentativo di chiamare pubblicità gratuita, circonvenzione d'incapaci nella comunità dei fedeli o - ancora di più - in un modo per secolarizzare e metabolizzare nella dimensione immaginifica e metaforica dello spirituale e del trascendente un fenomeno molto terra-terra (la scomparsa di un imprenditore e capitano d'industria tra i personaggi più noti del pianeta) che fa presa e ha una sicura eco nella mente di chi ne sente parlare. [...] Dopo la scomparsa di Steve Jobs, guardiamo con un sorriso a un altro fra i tanti che cercano di speculare e guadagnare un po' di celebrità letteralmente sulla scomparsa del fondatore di Apple. E auguri, che buon Karma gli faccia." - Antonio Dini, 3 settembre 2012. "Le condizioni di salute di Jobs potrebbero, in effetti, non esse così cattive come qualcuno supponeva questa notte a seguito dell’annuncio delle sue dimissioni da CEO di Apple e la conferma arriva dall’Italia. Secondo quanto si apprende da un articolo pubblicato nei giorni scorsi da Il Tirreno, l’ex amministratore delegato di Cupertino avrebbe infatti trascorso una settimana sulle colline lucchesi, probabilmente in una villa privata. Jobs, racconta il Tirreno, sarebbe anche apparso accompagnato da amici e da alcuni manager Apple non precisati in un ristorante della zona (probabilmente il, Butterfly di Lucca; nella foto qui sotto i tavoli in giardino)." - Antonio Dini, 25 agosto 2011. Se proprio, proprio vogliamo gettare la croce addosso ai laidi che lucrano sulla notorieta' di Steve Jobs, allora bisogna pure ammettere che "il buon" Phra Chaibul Dhammajayo almeno non ha speculato sulle sua malattia. Insomma, lui se non altro ha avuto il buongusto di attendere che fosse morto. P.S. Non fatevi ingannare: la firma sotto quegli articoli e' stata opportunamente corretta -dopo i miei post dell'anno scorso- da: "Antonio Dini" a: "redazione di Macity". Evidentemente Dini ora si vergogna di cio' che ha scritto allora.P.P.S. Apple e Steve Jobs nulla hanno a che fare con i concetti di archetipo e inconscio collettivo junghiani. Dini maldestramente piglia fischi per fiaschi e scambia l'inconscio collettivo con la coscienza collettiva, che e' pure concetto usato da Jung, ma di tutt'altra e ben piu' prosaica natura. Prima di essere citato piu' o meno a sproposito, caro Dini, Carl Gustav Jung andrebbe almeno letto.