Melamente assorto

APPLE E LE SUE MILLER FACCE DI CULT


"Quanto vale la vita di un lavoratore cinese? La vita di uno di quei ligi soldatini che con il proprio lavoro, in cambio di uno stipendio che in Europa o negli U.S.A. non esiteremmo a definire “da fame”, permette a noi occidentali di comperare prodotti elettronici all’avanguardia a prezzi che non potrebbero mai essere così bassi se non implicassero una catena di sfruttamento che ci viene tenuta oculatamente nascosta e spesso ignoriamo del tutto?" - Camillo Miller, 28 luglio 2009. "iPhone 5, ovvero la pietra dello scandalo capitalista - Non è difficile leggere, nei commenti sui blog, su Facebook o su Twitter, accuse al vetriolo contro l’avida Apple, il mostro capitalista che grazie a [inserire cliché sullo sfruttamento dei lavoratori cinesi declinato alla bisogna] può incassare soldi e guadagnare, [inserire qui considerazione anti-capitalistica sul fatto che una compagnia per azioni abbia come scopo il profitto]." - Camillo Miller, 29 settembre 2012. Col tempo il pelo cresce, si sa; specie quello sullo stomaco. Potenza degli inserzionisti, probabilmente. Ma mettetevi l'anima in pace, voi fan-taccini della mela: leggere le nostre critiche sara' sempre meno difficile, per fortuna. Nessun complotto plutodemoeccetera: il perche' e' presto spiegato. Il punto e' che in questi anni soltanto voi siete stati tanto scostumati da negare ("Apple non comanda Foxconn": argomento caduto in disgrazia, ormai), minimizzare e benaltrizzare ("cosi' fan tutti", argomento ancora in voga, invece), ridicolizzare ("che lagna: questo dei lavoratori cinesi sfruttati, e' un cliche'") e difendere ad oltranza le nefandezze di Apple-Foxconn. Nessun altro in occidente osa ne' ha osato -almeno dai tempi di Dickens- mentire e prendere pubblicamente parte in questo modo inverecondo a favore degli orrori e dello sfruttamento che si compiono ogni giorno ed ogni notte in quelle fabbriche di schiavi. Nessuno tranne, a suo tempo e per primo, il vostro adorato Steve Jobs. Nessuno tranne la sua creatura multimiliardaria, che su quelle nefandezze ha edificato ed edifica ora dopo ora i guadagni piu' alti dell'intero comparto tecnocult-gadget e che -grazie ad esse- alimenta una bolla finanziaria destinata a finire presto o tardi come finiscono tutte le bolle. Non Amazon, non Dell, non HP, non Microsoft, non Motorola, non Nintendo, non Nokia, non Samsung, non Sony -pure colpevoli delle stesse identiche pratiche- nessuno ha avuto la faccia di bronzo di Apple; la vostra faccia di bronzo. Del resto, anche volendo come avrebbero potuto? Soltanto Apple puo' contare su voialtri sterminata soldataglia da brand, assuefatta plebe di catechisti della melacoltelefonointorno dal prefisso narciso per eccellenza. Siete voi che costituite il vero e proprio nerbo del suo marchio. Nessuno sa fregarsene come voi -cosi' altamente e palesemente- di quello scandalo (si, e' proprio questo il termine esatto da usare) che dovrebbe suscitare in ognuno il modo in cui quello scopo di lucro -da voi fanboys cinicamente rivendicato- viene perseguito. Per carita', nessuno critica Apple perche' guadagna, ci mancherebbe: Apple viene da tutti noi criticata per i mezzi che adopera per guadagnare. Ma il fatto e' che a voi fanboys non interessa nulla di quei metodi. Ve ne fottete di cio' che fa il caporale Foxconn ai suoi operai per costruire, assemblare, lucidare e perfino impacchettare il vostro multidildo tecnotouch; ve ne siete sempre fottuti e ve ne continuerete a fottere. L'importante e' averlo: ad ogni costo e subito. E pero' vi brucia tremendamente se ad altri, invece, importa. Beh, mi spiace (si fa per dire) ma io e tanti, tanti altri ora -sempre di piu' in futuro purtroppo per voi- continueremo ad esercitare il nostro sacrosanto diritto di critica nei confronti di Apple. E state pur sicuri e tranquilli che non vi lasceremo trastullarvi col vostro giocattolo in pace: vi romperemo le palle assai. Perche'? Perche' ve lo meritate. Perche' se in questi anni voi, nonostante quello che sapevate e che avete sempre saputo delle infami pratiche di Apple-Foxconn, aveste smesso per un po' di mettervi in disciplinata fila per tre per comprare in gregge l'iPod, l'iPhone, l'iPad ed ogni altra boiata paracult possibile e immaginabile -basta ci sia la mela sopra- Apple avrebbe sicuramente gia' cambiato in radice le sue politiche del lavoro, in Cina. E a quest'ora noi tutti staremmo scrivendo d'altro.