Melamente assorto

DEJACCUSE


"Quel che rimane da chiedersi è chi, a Cupertino, possa essere ritenuto realmente responsabile della debacle. In tanti puntano il dito contro Scott Forstall, il mago del software che, se non fosse stato per Tim Cook, forse oggi rivestirebbe la carica di CEO di Apple. [...] Le critiche, tuttavia, non sono solo di natura tecnica. Perché è ancora Forstall che si è fatto carico di “vendere” al pubblico una versione edulcorata delle nuove mappe, tanto impeccabili durante le demo sul palco quanto decisamente più problematiche nell’uso reale su base quotidiana da parte di milioni di utenti. [...] Forstall, secondo un profilo redatto dal giornalista di Fortune Adam Lashinsky, non è estraneo a giochi di potere ed avrebbe alimentato il proprio arrivismo anche e soprattutto approfittando dei periodi di assenza per malattia di Steve Jobs. Pare inoltre che i suoi rapporti con altri Top Executive come Bob Mansfield e Jony Ive siano ridotti all’osso e limitati da un astio reciproco, tanto da evitare per principio riunioni collettive nelle quali non sia presente anche Tim Cook." - Apple Lounge, ottobre 2012. "Perche' falliamo e continueremo a fallire - Il gruppo per il quale lavoro ha subito uno dei peggiori fallimenti nel lancio di prodotti della storia. In effetti, un fallimento non solo per il gruppo, ma per l'intera compagnia. Un prodotto di altissimo profilo ha subito un lancio fallimentare ed ha continuato a fallire per tutta la durata delle agonizzanti settimane successive. La prevedibile ricaduta che ne e' seguita, con "corsa ai ripari" del nostro CEO e' stata seguita dalla solita messa sotto accusa con chiusura finale a base di rimozione/retrocessione di alcuni membri del senior management team. Il problema e' che non penso che alcuna di queste cosiddette conseguenze potranno evitare il ripetersi di analoghi fallimenti in futuro, dato che nulla e' stato fatto per individuare il vero problema. Il vero problema e' che noi, come societa', premiamo solo il successo e non la -prevenzione- dell'insuccesso." - Ethlite, 27 settembre 2008.  Pare scritto ieri, vero? Questo significa una cosa precisa: che dalla morte di Steve Jobs in Apple non e' cambiata una virgola. La filosofia del vendere fumo, promettendo cio' che si sa gia' di non poter mantenere, non muta. E come potrebbe? Cook, cosi' come il capro espiatorio in pectore di turno Forstall (il suo illustre predecessore, Mark Pagemaster, fu cacciato da Steve Jobs a causa del disastro chiamato "Antennagate"; un problema che -testuali parole dello stesso Jobs- "non esiste") e tutti gli altri, sono solo poveri (si fa per dire) epigoni risucchiati loro malgrado nel gorgo delle scelte gia' operate del loro compianto capitano. Del resto fu proprio lui, Steve Jobs, a sceglierli uno per uno; loro e tutti gli uomini e le donne dell'organigramma cupertiniano, piazzandoli li' dove sono ora. Fu lui a crescerli professionalmente e a formarli cosi' come sono: assuefatti alla menzogna, incapaci di deragliare dai binari del mendaCEO, colui che forgio' e poi tempro' la loro mentalita' in modo che fosse poco altro che una copia carbone della sua. C'e' da stupirsi dunque di questo ennesimo fallimento annunciato? C'e' da meravigliarsi se costoro non fanno che replicare lo stesso identico, patetico spettacolo che abbiamo gia' veduto tante volte? No: essi continuano a fare semplicemente cio' che fanno da anni e che procura loro successo e denaro; cio' che hanno insegnato loro bisogna fare per vincere. Ethlite in tempi non sospetti pronostico' il suo "no" e io fui d'accordo con lei. Il tempo, galantuomo com'e', anch'esso ha detto ancora la sua in favore di questa oscura quanto lucida impiegata di Cupertino, licenziata solo per aver scritto la verita'. E adesso? Adesso occorre liquidare prima possibile l'unica vera invenzione di Steve Jobs: l'RDF. Il Reality Distortion Field non esiste ne' e' mai esistito: e' solo un eufemismo per non chiamare le bugie di Steve Jobs col loro nome. Non c'e' nessuna "realta' distorta", il perche' lo capisce anche un bambino. Esiste soltanto il dire la verita' o il mentire e questo e' quanto. Steve Jobs ha detto un mucchio di bugie per avere successo e denaro e Apple dice bugie per avere altri successo e denaro, tutto qui. E a questo punto ormai il vicolo e' cieco: o Apple smette di mentire per abbindolare la gente coi suoi prodotti "da marinaio" -ma allora dovra' accettare a) di pagare lo scotto di un'immediata grossa perdita di prestigio e introiti e b) di mettersi a lavorare sul serio lasciando perdere le magie, le rivoluzioni, e tutte le altre "piu' balle di sempre" che usa per fottere i clienti- oppure continua imperterrita ad usare cio' che resta del Campo di Distorsione della Realta' jobbiano per fare soldi facili e avere disonestamente la meglio sui concorrenti. Certo, in questo modo riuscira' a guadagnare tempo, ma cio' non potra' impedire che presto o tardi qualcuno presenti il conto. Un conto che sara' mille volte piu' salato.