Melamente assorto

ONORE DEL VERO


"Cosi' mi sono operato e ora sto bene." - Steve Jobs, discorso alla Stanford University, giugno 2005. "Il primo agosto 2004, appena operato al pancreas, Jobs scrive dal letto di ospedale una breve mail ai dipendenti Apple. E' una domenica mattina. Il testo è chiaro, dice, più o meno: sono stato fortunato, il tumore non era di quelli più maligni, è stato asportato in tempo, va tutto bene, non dovrò sottopormi ad altre cure. Lascia le redini di Apple a Tim Cook e poi parte per un tour segreto: va a farsi visitare dai migliori oncologi americani ed europei, si sottopone a chemioterapie sperimentali. Fa sequenziare il suo Dna per la terapia genetica. C'è voluta la biografia ufficiale, chiesta da Jobs stesso al giornalista Walter Isaacson, per svelare le due grandi bugie contenute in quella mail. Jobs era sì stato operato, ma solo dopo aver ostinatamente rifiutato l'intervento per nove mesi; al momento dell'operazione - soprattutto - la malattia è già estesa al fegato, i chirurghi sono costretti ad asportargli tre metastasi. E' nel momento preciso in cui annuncia la propria liberazione dall'incubo che ha invece inizio la lunga lotta contro il male che lo porterà a morte sette anni dopo. Il bianco ed il nero che si fondono. Jobs mente a tutti, compresa la Sec (la società di controllo sulle aziende quotate che, secondo la legge americana, dovrebbe essere informata sulle condizioni di salute degli amministratori delegati), forse un po' inganna anche se stesso. In ogni caso lo fa a modo suo, esagerando. Parcheggia per l'ennesima volta la propria reputazione nel posto riservato a qualcun altro. E tutto sommato, di saldare il conto di questa incongruenza, non gli interesserà molto fino alla fine." - Massimo Mantellini, L'Espresso, 08 ottobre 2011. Sebbene in tre anni e passa di solitaria marcia nel deserto delle bugie ipocrite io abbia ripetutamente accusato Steve Jobs di mendacio, non avevo mai fatto mente locale al celeberrimo discorso di Stanford. Fa un po' strano pensare che la piu' venerata parabola tecnocristica (e scusate se bestemmio in chiesa) dei nostri tempi -quel "siate affamati, siate folli" (anche questa per niente farina del suo sacco , ovviamente) che assurge ormai a testo sacro della, conrispettoparlando, cultura globale- e' costruita sulla piu' gigantesca delle menzogne.