Melamente assorto

A PERMANENT SLAVE STATE


"Apple rimuove da App Store la app In A Permanent Save State, storia visionaria interattiva sviluppata da Benjamin Poynter che immagina la vita dopo la morte di sette lavoratori migranti cinesi suicidi, chiaro riferimento agli episodi accaduti in Foxconn nel 2010. Per Apple si tratta di 'contenuti discutibili'" - Macity.  Riconoscerei volentieri una somma in denaro a chi avesse la bonta' di spiegarmi in cosa esattamente si identifica -se non in un modo per praticare censura e arbitrio- un "contenuto discutibile". Sfortunatamente nessuno lo puo' fare dal momento che tutto -ogni singolo concetto sulla faccia della terra e oltre- e' discutibile, ovviamente. Dunque che capperi sara' mai in realta' questo benedetto "contenuto discutibile"? E' presto detto: la traduzione corretta -ovvero non ipocrita e bugiarda- della locuzione: "contenuto discutibile" e' semplicemente: "contenuto sgradito ad Apple". Come potete vedere dalla shot qui sotto, esisistono molte apps accettate e vidimate dall'App Store -e sulle quali Cupertino lucra il suo bel 30% di profitto- che hanno a che vedere parecchio col suicidio. Eppure Apple si guarda bene dal bannarle; al contrario le benedice ed e' ben felice di intascare la sua tangente dagli sviluppatori. Nulla di discutibile da dichiarare, in questi tanti casi, ca va sans dire. Ma il punto centrale della questione tanto per cambiare e' un altro: qualcosa rende tutto questo possibile, reale ed accettato. Tutto questo accade perche' -all'inizio e alla fine della lunga catena (in senso non del tutto metaforico) di consumo che porta miliardi su miliardi nelle tasche degli oltraggiosamente straricchi manager di Cupertino in cambio di merci sempre piu' inutili, costose e distruttive- vivono schiavi differenti. Ebbene la differenza che conta, quella piu' importante, consiste nel fatto che gli schiavi all'inizio della catena ormai hanno coscienza di esserlo, tutti gli altri invece no.