Melamente assorto

L'AUREOLA DI LAURENE


Una solerte piu' che solenne campagna fanboiatica illumina d'immenso la cerea figura di una delle piu' ricche nonche' potenti donne della terra, oggi: Laurene Powell Jobs. Costei si sta prodigando, a quanto si legge, in favore dei poveri bimbi immigrati in USA: lodevole intento e brillante iniziativa senza meno. Cio' nonostante mi permetto di offrire un suggerimento alla filantropica signora delle mele: il suo pur nobile appello sarebbe forse piu' efficace e puntuale se la massima parte delle ricchezze accumulate dalla compagnia che  ella -trovandosi ad essere la consorte del defunto Steve Jobs- controlla, non provenisse proprio dallo sfruttamento di altrettanti ragazzini immigrati. Nella fattispecie si tratta di quelli dalle zone rurali cinesi, i quali lavorano -sfruttati ogni giorno senza pieta' a beneficio di Apple- nelle fabbriche Foxconn & co. Se poi, putacaso, l'influente ereditiera statunitense volesse perfino pronunciare una buona parola allo scopo di mettere fine alle oscene pratiche di evasione fiscale legalizzata, nel pervicace quanto spregiudicato perseguimento delle quali Cupertino primeggia ormai da anni -introiti sottratti con ogni evidenza e massicciamente a quelle medesime politiche di welfare apparentemente tanto caldeggiate dalla Powell Jobs stessa- certo perfino io difficilmente potrei fare a meno di unirmi a questa ipocrita, indecente giaculatoria aziendale del "Laurene santa subito".