Melamente assorto

CUE CUE SETTETE


 A quanto pare Tim Cook e altri dirigenti Apple, oltre a non sapere di che capperi stanno parlando, -l'FBI infatti non "viola la privacy", ma agisce utilizzando un affare che si chiama "mandato", spiccato da un tizio chiamato "giudice" e applicando precise regole con tanto di garanzia e diritto alla difesa democraticamente prestabiliti; robe che si chiamano: "legge"- nemmeno sono granche' aggiornati riguardo alcune delle condizioni imposte da Apple ai propri clienti. Condizioni regolarmente inserite da decenni nei contratti di licenza d'uso dei suoi dispositivi, software, siti e servizi vari. E cio' e' accaduto per un ottimo motivo; si chiama: "rispettare la legge". E allora Apple faccia il favore di coprirsi la faccia di bronzo, astenendosi dal dare ipocrite lezioni a sproposito su protezioni del menga agli altri e si limiti a fare -per bene- cio' che le compete. Perche' per la verita' finora, a farsi fottere sotto il naso i dati dei clienti foto private incluse, non e' stata certo l'FBI