Improvvisamente Apple non si erge piu' a paladina di liberta' civili e dei diritti umani conculcati in USA dal malefico dipartimento di giustizia, dalla perfida FBI e dal governo dittatoriale del colonnello Obama a colpi di backdoors governative e
pericolosi precedenti, nossignore la versione e' cambiata: adesso e' tutta colpa degli hackers cattivoni. Excusatio non petita o deciso cambio di toni, questa somiglia molto a una marcia, se non indietro, di lato. Evidentemente a Cupertino si comincia a percepire che perfino a livello
popolare tira una brutta aria per chi, in ultima analisi e nei fatti, finisce per schierarsi
dalla parte dei macellai terroristi e
intralcia le indagini con il
pretesto profondamente ipocrita della privacy. E pero' il
danno e' fatto; Apple ha firmato di sua mano la propria condanna ad essere
scavalcata. In altre parole, il
conflitto tra poteri costituzionali dello stato e
contropoteri illegali delle multinazionali e' aperto: difficile ormai tornare indietro