Melamente assorto

Short Message Service


"Sto leggendo per la terza volta la Anedda. Ho come l'impressione di entrare in una stanza in penombra, accecato dal sole. Lentamente le pupille si allargano e a fatica, distinguo le forme degli oggetti. A volte ho l'impulso di chiudere il libro, per paura che leggere i suoi dolori riscuota i miei".
Alza gli occhi da questo schermo, dalla sua luce verticale.Stai componendo il tuo quadro mattutino.Schiarisci di un tono.Oltre i palazzi grigi e ocra la giornata e' appesa all'iniziopiena di compiti ai quali obbedire, di parole irredente matremanti di fulgore.Vivi anche quello che non sapevi saresti riuscita a sopportare:i suoi occhi assetati, le sue labbra gia' di osso che chiedevanodi essere baciate, i due sorrisi pieni di tenerezza verso ilvuoto e il grido. L'impossibilita' di capire.L'incommensurabilita' di chi resta e chi muore.La pioggia di ieri e' ancora sulle foglie:una preghiera sospesa fino a noi che non crediamo ne' preghiamo.Resta per un attimo anche sul ramo che ci rovista il cuore.Antonella Anedda - Dal balcone del corpo