Melamente assorto

iPhondamentalia


l'unico test attendibile sull'iPhone ;)Chiedo perdono per la traduzione approssimativa, ma era assolutamente irresistibile.Un iPhone ha cambiato la mia vita.Di Michelle Slatalla.New York Times 5 Luglio 2007Quando venerdi ho aperto la confezione del mio iPhone per provare alle mie figlie che eravamo l'unica famiglia ad averne uno in tutto l'isolato, ho avuto in un lampo la visione di come sara' la vita dopo la mia morte, con loro che si accapiglieranno per avere i miei gioielli. "Posso averlo?" ha chiesto Ella, 16 anni. "Io sono la piu' grande" ha detto Zoe, 18. "Io sono l'unica che non ha gia' un cellulare", ha ribattuto Clementina, 9 anni. "Che te ne fai? Tu odi i cellulari e nemmeno rispondi a quello che hai gia'" ha detto Ella. "Lo trascurerai e non lo userai mai al cento per cento. Dallo a qualcuno in grado di apprezzarlo. Me". "Me" ha detto Zoe. "Me" ha detto Clem. Io guardavo la mia prole - cosi' desiderosa, cosi' facilmente manipolabile dalla promozione che circonda il luccicante nuovo gadget, in grado di fare alcune, se non tutte, delle cose che fanno i loro attuali gadget - e mi sono chiesta se la situazione poteva presentare qualche opportunita' di andare oltre un po' di semplice "tiranneggiamento".
Era troppo sperare che un iPhone mi migliorasse la vita? Dopotutto la moltitudine di primi acquirenti ci ha gia' detto quanto questa snella losanga da 599$, con un bel touch screen sia indispensabile; probabilmente non c'era che adeguarmi. Ho immaginato di organizzare i miei giri in auto con un semplice tocco del calendario dell'iPhone. Poi mi sono figurata di spedire mail a mio marito facilmente, da qualsiasi posto per ricordargli di comprare la birra. E ho fantasticato che mi rispondesse con un'occhio al frigo: "Corona o Pacifico?" (marche di birra n.d.t.). Saremmo veramente felici. E perche' no? Sebbene io dovessi ancora attivarlo, quest'oggetto mi aveva gia' garantito nuovi poteri sulle mie figlie. "Qualcuno potrebbe per favore, vuotare la lavastoviglie?" ho chiesto. Al che, tutte e tre sono saltate allo scolapiatti. E io mi sono fatta un giretto fuori della cucina. Ella mi ha chiesto: "Hai bisogno di aiuto per configurarlo?" "Piu' tardi, magari", ho detto. "Dopo che avrai portato fuori i cani". Con le cose che vanno cosi' bene, ho deciso di attrezzarmi per il setup per conto mio. Pensando di cavarmela con un cavetto, ho determinato in meno di 15 minuti quale dei vecchi gadget staccare dal mio computer per fare spazio al nuovo, e ho istruito il mio Mac per aggiornare iTunes in modo da configurare il telefono. Poi ho cliccato sull'icona di iTunes. Una finestra mi ha notificato un infausto messaggio: "Unable to mount disk. Broken pipe". Broken pipe? (letteralmente: tubo rotto, ma in informatica: sequenza interrotta n.d.t.) Non diro' che sono andata nel panico, ma quando Zoe, una mezz'ora dopo, ha vagabondato fino a me per chiedermi se poteva toccare l'iPhone, stavo febbrilmente cercando qualche dritta su macfixforums.com. Stavo per cancellarmi l'hard disk quando lei mi ha preso il polso, dicendo alle sue sorelle: "portate mamma fuori di qui, mentre io configuro il suo telefono". Cinque minuti dopo tutto era fatto, tranne un piccolo dettaglio: l'attivazione. Il sistema AT&T (gestore telefonico n.d.t.) era sovraccarico, ma le mie figlie avevano gia' chiamato il gestore e appreso che entro sei ore io avrei ricevuto una mail di conferma dell'avvenuta attivazione.Secondo giorno, sabato: mentre scendevo le scale per la colazione, mi sono trovata i vicini radunati in cucina, che giocavano con l'iPhone, intenti a cucinare: "non e' carino?". La mia amica Tina ha cominciato a scattarci foto, chiedendo alla sua figlia di sette anni di mettersi in posa tipo rapper Bow Wow, rannicchiata mentre fa segni della pace in direzione del pavimento. "E' rimasto del caffe'?" ho chiesto. Nessuno mi ha risposto; stavano tentando di usare la funzione mappe di Google sull'iPhone per scoprire il percorso da fare verso un ristorante chiamato Toast, che si trova ad un isolato di distanza e dove vanno a mangiare quasi ogni weekend. Mentre i vicini andavano via, ho ricevuto una mail sul mio iPhone. "Oggetto: Sentiti a tuo agio con il nostro cerotto per l'ingrandimento del pene"; l'ho letto mentre mangiavo i miei English muffin. Ho deciso di portare il mio iPhone al tennis, cosi' da intimidire le mie avversarie tirandolo fuori casualmente, durante il riscaldamento. Disgraziatamente la forte luce del sole di meta' mattinata ha reso lo schermo riflettente e quindi illegibile, dando loro l'impressione che io sia quella sorta di giocatrice che controlla il rossetto nello specchietto tascabile. Hanno vinto in tre set.Giorno 3, Domenica: l'iPhone ha rivelato alcune verita' riguardo la mia famiglia che avrei preferito non conoscere. Dopo che le mie figlie mi hanno mostrato come copiare i file audio dal computer all'iPhone, una finestra e' uscita sullo schermo, annunciandomi che un file chiamato "South Park - Cartman rutta su Kitty" non puo' essere copiato perche' "non puo' essere suonato su questo iPhone". "Chi ha messo questa roba sul mio computer?", ho chiesto. "Zoe" ha detto Ella. "Ella" ha detto Zoe. "Papa'" ha detto Clementina. Piu' tardi ho anche appreso una spiacevole verita' circa il mio mento. Mi sono resa conto, mentre guardavo le foto copiate dalle mie figlie nell'iPhone, che, a seconda dell'angolo, sembra io abbia piu' menti. Dopo frenetici tentativi falliti di cancellare queste foto alla Jabba-the-Hut, ho chiamato il servizio assistenza Apple e ho appreso che l'unico modo di ripulire il mio iPhone e' quello di cancellare le foto del mento -prima- nel mio computer e -dopo- ri-sincronizzare la cartella coi contenuti dell'iPhone.Giorno 4, Lunedi: altri vicini hanno chiamato per chiedere di giocare a Scarabeo... e di portare l'iPhone, se ci va. Ho scattato un po' di foto dei miei amici radunati attorno al gioco da tavolo, chiedendo al figlio di dieci anni del mio amico Bruce di alzare la visiera del suo berretto da baseball e posare come Notorius B.I.G. Appena ho visto Bruce agonizzare sulle sue lettere, durante la terza partita, ho tirato fuori l'iPhone e ho chiesto: "volete ascoltare un po' di Neil Young?" Distratto dalla mini-resa di "Helpless", Bruce non si e' accorto che doveva proteggersi da un triplo colpo dalla mia "q". Ho totalizzato 31 punti. Piu' tardi, ad ogni modo, il mio iPhone mi ha abbandonata. Mentre mio marito guidava verso casa di ritorno dal nostro ristorante messicano preferito, mi chiedevo se Bruce si sarebbe vendicato della "q", parcheggiando nell'ultimo posteggio dietro casa nostra. Dopo aver usato la funzione "mappe di Google" sull'iPhone per zoomare sulla strada via satellite, ho riferito: "via libera"; ma poi ho ricordato, troppo tardi, mentre giravamo l'angolo e ci trovavamo davanti la Saab di Bruce, che le immagini di Google di solito non vengono aggiornate piu' di una volta l'anno.Giorno 5, Martedi: ho cominciato a intravvedere l'altra faccia delle medaglia. Tina mi ha chiamata per dirmi che ha sentito che per cambiare la batteria dell'iPhone occorre mandarlo in assistenza. Le ragazze hanno lasciato i piatti sporchi nel lavello nonostante i miei tentativi di corromperle e metterle una contro l'altra, offrendo loro accesso all'iPhone. Ignorando gli scettici, ho deciso di usare l'iPhone per liberarmi dalla seccatura della spesa, o almeno dalla seccatura di dimenticare di comprare qualcosa di essenziale. Ho toccato il pulsante Notes e ho creato una lista della spesa, ma mi sono accorta della difficolta' di usare quella tastiera minuscola per digitare termini come "avocado" (scocafo) o, "apples" (sooles). Dopo che da "2 doz eggs" e' scaturito "DOA efgs", ho deciso di mandarmi una mail con la lista della spesa, dal computer. Ci sono voluti solo pochi minuti in piu' del tempo che avrei impiegato a scriverlo su un pezzo di carta.
Giorno 6, Mercoledi: nonostante il brivido provato nell'essere riuscita a navigare sul web fino al sito del produttore, per confermare che il burro sottovuoto d'importazione che ho trovato non ha bisogno di essere mantenuto in frigo, ho cominciato seriamente a considerare l'ipotesi di dare indietro il mio telefono da 599 dollari, pur se decurtato del 10% di diritti di riconfezionamento. Non ha veramente cambiato la mia vita nel modo in cui io avevo sperato. La politica di recesso specifica che ho altri otto giorni per decidere se tenerlo. Nel frattempo, puo' darsi io riesca ad immaginare un modo per cancellare il file di South Park dal mio computer senza per questo distruggere l'intero contenuto del mio hard disk o rompere un tubo. Nessuna delle mie figlie si e' offerta di aiutarmi. Notazione a margine: l'articolo e' nella rubrica "Fashion"..