Melamente assorto

Avanti, verso il prossimo passato


"Nell'ambito informatico, un aggiornamento (viene spesso usato il termine inglese upgrade, oppure nel caso di programmi update o patch) si riferisce al processo di sostituzione di un componente di un sistema informatico con un componente pił recente. La sostituzione ha lo scopo di risolvere dei difetti del precedente componente, migliorarne le prestazioni oppure aggiungere nuove funzioni". Wikipedia e' piuttosto chiara, in merito.. e cosi' pure il senso comune. Ma siamo proprio sicuri che le cose stiano in questo modo? Questa mattina, tra qualche messaggio spam, ho trovato questo sorpendente (ma poi non cosi' tanto) articolo. In pratica si tratta di un sistema per tornare indietro; un cosiddetto "downgrade". Questo termine, creato come neologismo intenzionalmente paradossale e usato in accezione negativa, sta prendendo invece un significato sempre piu' positivo. Una sorta di sinonimo
del termine "salvezza". Nella mia esperienza professionale e non, sono sempre piu' numerosi coloro che mi chiamano per questo tipo di problemi. Telefonata tipo: "Edo, aiuto! Da quando ho aggiornato, il Mac mi sta dando problemi, non riesco a fare piu' questo, questo e quest'altro. E' possibile tornare alla situazione precedente?". E a chi non e' successo di desiderarlo? Ormai e' tipico. Quando la tua utility preferita non funziona piu' (e non sai quando e se ci sara' un aggiornamento disponibile) o il tuo sito prediletto improvvisamente non viene piu' visualizzato come si deve, ti rendi dolorosamente conto di quanto intensamente vorresti avere a disposizione un tasto "rewind". E se fino a poco tempo fa questi disastrosi eventi era per noi usuale osservarli nel mondo Windows, ormai da almeno 4 anni, ci siamo assuefatti ad averli anche in casa nostra.. In alcuni clamorosi casi, fu Apple stessa a ritirare precipitosamente i suoi aggiornamenti, causa i disastri che essi avevano provocato tra gli ignari e fiduciosi utenti. E a dirla tutta, quasi quasi, sorge il dubbio che questa tanto sbandierata e agognata "Time machine", all'interno di Leopard, alla fine, non sia altro che un metodo surrettizio per poter tornare indietro dopo un aggiornamento di sistema. Insomma, come a regalarci malattia e medicina in un colpo solo (regalo per modo di dire, dato che Leopard si paga); il futuro per tornare al passato. Roba da mal di testa.. anzi: roba da Microsoft. Dunque e' proprio il caso di dire che se Atene piange, Sparta non ride. Rimedi? Il buon senso. Ripeto qui cio' che uso dire a chi mi chiama, bloccato col lavoro per aver semplicemente cliccato sul pulsante "Aggiorna". La prossima volta, prima di premere quel dannato bottone, fatti queste semplicissime, banali domande: Il mio Mac, ora, funziona bene? Svolge regolarmente tutti i compiti che gli sono assegnati? Ho lavoro da consegnare, adesso? Se la risposta e' "no", clicca pure. Ma se la risposta e' "si", rifletti attentamente su questo: cambiare ora le carte in tavola al tuo Mac, nella migliore delle ipotesi, non alterera' assolutamente nulla del suo funzionamento. Nella migliore.