Melamente assorto

Il mercato delle indagini


prosegue la sagra del sondaggio al viagraQualche giorno fa il giornalismo "garrulo" di Macity ci ha servito sul piatto di bronzo l'ennesima indagine di mercato condita allo (zen)zelo che, originariamente pompata da USA Today Web, ha fatto il giro del mondo in 80 minuti. -Una indagine dimostra che il 51% dei clienti di iPhone proviene da un altro gestore di telefonia che non è At&T e che ha pagato 167$ per lasciare il precedente contratto. In più il 90% di chi ce l'ha è estremamente soddisfatto. "Risultati che sono al di là di ogni immaginazione", dice una società di analisi che ha intervistato i possessori del telefono- L'articolo mi ha incuriosito assai: ma chi sono questi kamikaze della bolletta, che bruciano 167 dollari solamente per trasferire il proprio numero sull'iPhone? Sara' che noi siamo italiani e abbiamo un altro approccio, ma qui da noi nessuno farebbe una cosa del genere. Al limite, se proprio non puoi fare a meno dell'iPhone, ti prendi un altro numero e via.. qual e' il problema? Insomma, diciamola tutta: per un italiano buttare l'equivalente di 167 dollari in questo modo sarebbe semplicemente assurdo, per non dire di peggio. Cosi' mi sono incuriosito e sono andato a ficcanasare. Errori grossolani e balletti di cifre a parte (i 167$ riguardano il 35% del 51%, quindi il 17 e rotti percento), qui c'e' un modo di riportare i sondaggi assolutamente scorretto nei confronti del lettore e del consumatore in buonafede. Innanzitutto non si specifica che di sondaggio si tratta, e non di analisi su dati oggettivi. Sono due cose assolutamente diverse e chiunque puo' comprendere il perche'. Poi manca l'uso del condizionale, che dovrebbe essere obbligatorio nei casi di indagine a campione come questo. Invece si usano termini del tutto fuorvianti, al limite dell'ingannevole come: "Una indagine dimostra". Nossignori di Macity; le indagini di mercato non dimostrano un bel niente, visto che non si tratta di dati obiettivi. E non possono ne' debbono essere presentate come fatti, fino a prova (appunto) contraria. Diversamente, le compagnie elencherebbero stime, e non cifre reali, sui bilanci da presentare al fisco. Secondo poi, non si citano le fonti di questa indagine (prassi usuale per le testate USA), ne' si esperisce il minimo controllo su di esse. Insomma un modo di fare giornalismo quantomeno "disinvolto" nei confronti del lettore ignaro. Questo per quanto riguarda le questioni di metodo. Ma veniamo al merito:Punto primo: La societa' in questione non si chiama Interpreter ma Interpret (come l'articolo su USA Today correttamente riporta) ed e' stata creata poco piu' di un anno fa. Quindi esperienza nel campo, pressoche' zero. Questo e' l'alquanto bruttino sito (scovato pure con una certa fatica). Sullo stesso, non sono riuscito a trovare alcuna informazione riguardo il sondaggio in questione.Punto secondo: Il sondaggio e' stato effettuato via internet, quindi con i "click". Nessun contatto telefonico con il sedicente compratore dell'iPhone. Tantomento diretto. Punto terzo: Nessuna informazione viene fornita sulle verifiche per impedire imbrogli o voti multipli. Nessuna informazione sui criteri con i quali sono stati selezionati gli intervistati, tranne quello di essere possessori di un iPhone, ovviamente. Ma come, e se sia stato verificato cio', non e' dato saperlo.Punto quarto: il numero di intervistati di questo sondaggio, ammonta a ben.. 200. A fronte di una stima di un milione di iPhone venduti, dal 29 giugno ad oggi, questo numero e' pari allo 0,02% della cifra totale degli acquirenti. Un campione altamente rappresentativo, non c'e' che dire.Ora io mi chiedo: com'e' possibile che una semisconosciuta societa' che effettua indagini di mercato da poco piu' di un anno, possa far rimbalzare un sondaggio con questo "grado" di serieta' su tutte le principali testate informatiche che si occupano di Apple attorno al globo terracqueo, senza che ci sia il minimo controllo sulla - non dico veridicita'- ma almeno attendibilita' dei risultati che presenta? Insomma, i bravi giornalisti non dovrebbero verificare le proprie fonti? Qualcosa mi dice che questa domanda restera' senza risposta. O magari, Per averla, dovrei commissionare un bel sondaggio a qualche nuova societa' a corto di clienti?