Melamente assorto

I contro dei pro


A quanto pare non siamo piu' cosi' in pochi, a pensarla in un certo modo. Oggi Marco Coisson su Tevac, come gia' accaduto in altre occasioni, si fa meritoriamente portavoce del malessere crescente tra gli utenti "pro" della mela. Un'analisi lucida e puntuale, anche se a mio avviso ancora troppo "morbida" nei confronti dell'attuale dirigenza Apple. La diaspora dei professionisti e' il risultato (e lo dico da anni) della pervicace strategia Jobbiana tutta tesa a papparsi l'uovo oggi, piuttosto che la gallina domani (non menzionando dell'intero pollaio di quel di Redmond). E manco a farlo apposta, tanto per spargere altro sale sulla ferita aperta, ecco l'ennesimo aggiornamento "trappola" da Apple. Questo addirittura subito ritirato. Quasi banale (trattando del marchio di cui sopra) ironizzare: siamo proprio alla frutta.
Foto di Elspeth DiederixAlcuni stralci significativi del (lunghetto) articolo che non posso fare a meno di riportare:"Si tratta di un problema che coinvolge tutta l'utenza, a vari livelli. L'utenza, tutta l'utenza, fonda la sua fiducia nel marchio Apple grazie ad una storia di affidabilità, di facilità d'uso, di non dover fare niente al computer perché "funziona". Una fetta dell'utenza, che chiameremo "pro" per semplicità, ha inoltre l'esigenza che il prodotto software o hardware a cui ci si affida funzioni sempre; anche e soprattutto nei momenti di stress; anche e soprattutto nei momenti in cui è richiesto il massimo della produttività; anche e soprattutto nei momenti in cui non ci si può permettere un ritardo, o una brutta figura; anche e soprattutto nei momenti in cui bisogna decidere i piani futuri, le strategie, gli investimenti. Questo tipo di utenza, più delle altre, ha bisogno di un modello aziendale diverso da quello che Apple sta proponendo ultimamente.(...) È pazzesco che per un aggiornamento mal fatto una quantità imprecisata di utenti debba perdere ore, più spesso giorni, per reinstallare il sistema, o rimediare ai guai; è ancora più pazzesco che il problema non sia riconosciuto da Apple, sul cui sito campeggiano pubblicità dell'iPhone e video pubblicitari simpatici e divertenti in cui i due contendenti tutto fanno tranne che lavorarci, col computer, ma non compaia da nessuna parte il riconoscimento che qualche cosa sta andando storto con l'aggiornamento di turno. È ancora più pazzesco che in altri casi, in passato, il silenzio di Apple, il voler ostentatamente ignorare la presenza di un problema da lei stessa causato sia durato mesi (chi si ricorda il disastro dell'aggiornamento firmware bluetooth?). Se questo è una gran seccatura e una gran perdita di tempo per un utente casalingo, che a parte un po' di tempo in genere non ci rimette molto altro, può diventare un grosso problema, anche economico, per l'utenza "pro". Un po' più d'attenzione per questo tipo di mercato imporrebbe che non siano solo i forum di appassionati a diffondere l'allarme e suggerire modi estemporanei per riparare alla meglio i danni; Apple ha bisogno di supportare meglio la sua clientela, non solo con i suoi forum di discussione ufficiali, di fatto animati dagli utenti, dove i problemi sollevati vengono prontamente censurati se le linee guida aziendali impongono di non doverne mai parlare pubblicamente.(...)Ma sarebbe anche ora che Apple si rendesse conto di questo, e dicesse una parola chiara: se intende seguire anche il mercato "pro", garantendo aggiornamenti, affidabilità, piani di sviluppo ragionevolmente certi e definiti in anticipo, un'assistenza adeguata e diffusa sul territorio, o se invece l'utenza "pro" dovrà scegliere i Mac e MacOS X perché li ritiene migliori, ma poi arrangiarsi per i fatti propri; e aspettare ben rintanati che altri facciano da cavie prima di lanciarsi in un aggiornamento, fosse anche di sicurezza.(...)"