Melamente assorto

Ma da lui, chi ci protegge?


Il titolo e': "Norme a tutela dei minori nella visione di film e videogiochi". Ed e' gia' tutto un programma. A quanto pare, non abbiamo dei ministri, in Italia; abbiamo dei numi tutelari.
Dei simpatici, sorridenti, logorroici e cipigliosi zii che ci vogliono insegnare come educare i nostri figli, escogitando leggi e normative a gogo' per usarle a mo' di sermoni domenicali o, peggio, come manifesti elettorali per guadagnar consensi. E va bene, evidentemente non siamo bravi abbastanza e abbiamo bisogno di qualcuno che decida per noi. Pero'.. pero'.. mi sorge un dubbio.. E se, mettiamo il caso ovviamente del tutto ipotetico, io genitore decidessi di portare mio figlio di nove anni al cinema, a vedere un film che io genitore ritengo adatto a lui, ma che lo stato non certifica come tale? Potrei? O la legge me lo impedirebbe? Non vorrei dover pensare che questa censura, alla fine, sia null'altro che l'ennesimo sistema escogitato dal politico di turno per "pilotare" i genitori attraverso il minore; dato che sembra alquanto improbabile vedere un bambino di eta' inferiore ai 10 anni andare in giro a caccia di cinema, da solo. E difatti il buon Rutelli parla di "..aiutare le famiglie nella scelta dei film..". Mmh.. E quali sono gli illuminati criteri coi quali si vuol compiere questa meritoria opera? Ecco alcune delle parole chiave per far scattare la censura: "linguaggio, violenza, pornografia, uso di sostanze stupefacenti, condotte criminali, discriminazioni, nazionalità, disabilità maltrattamenti di animali". In pratica le fondamenta stesse sulle quali si basa la cinematografia mondiale e lo spettacolo in genere: parolacce, botte e nudo. Il criterio e' talmente generico che ce n'e' abbastanza per censurare tranquillamente Harry Potter o Spiderman. Eh no, scusi tanto, signor eccellentissimo ministro Rutelli, ma del suo "aiuto"
faccio volentieri a meno. Grazie comunque per l'interessamento, ma preferisco far da me. Mi permetta una sola domanda, pero': non ha pensato, caro il nostro prode censore governativo, che esiste l'affitto DVD e la visione casalinga? A casa mia non c'e' nessun balio asciutto che pretende d'impormi con la forza delle leggi il titolo del film che posso o non posso vedere con mio figlio, giusto? Non c'aveva pensato, eh? Dica la verita'.. D'altra parte capisco bene che chi si sente tanto imbarazzato dal proprio passato, abbia una sorta di irresistibile "pruderie"; anche se c'e' in effetti chi chiamerebbe questa specie di urgenza censoria con un termine piu' appropriato, pur se meno preciso: rimozione. Cosa intendo? Beh, in altre parole (piu' morelliane, diciamo) il "bambino" che Rutelli ha in se' evidentemente sente di non aver avuto abbastanza "protezione", in passato; e tenta di mettere riparo a questo senso di mancanza interiore, legiferando e rendendo obbligatoria questa tanto agognata protezione. E, in effetti, viene da pensare che se qualcuno avesse "tutelato" il giovane Rutelli, politico rampante, dall'udire certi "pericolosi" discorsi e frequentare certe "sconvenienti" compagnie, a quest'ora egli non dovrebbe vergognarsi della sua passata identita' e non sentirebbe questo impellente bisogno di "proteggere" i nostri figli dalla nefasta orda pericolosa e travolgente dei film brutti, sporchi e cattivi.