Melamente assorto

Deus ex Mac


Una volta, quando non esistevano uguaglianza e diritto, chi aveva bisogno o voleva reclamare per qualcosa che riteneva iniquo, per avere l'agognata giustizia o l'aiuto richiesto, scriveva una supplica al potente di turno. Oggi, nel pieno dell'era digitale e della democrazia globale (o quasi) ci siamo evoluti e queste cose non succedono piu', fortunatamente. Per dimostrarlo, eccovi diretta da Consumerist, un sito USA che si occupa di difesa dei consumatori, la storia a lieto fine (intitolata al piacere di scrivere a S.J. e alle gioie di avere a che fare col customer service Apple) di Chris. Non e' la prima, ne' sara' sicuramente l'ultima, vista la piega che stanno sempre piu' prendendo le cose giu' a Cupertino. Chris racconta di come il servizio assistenza di Apple avesse rifiutato la riparazione in garanzia del suo vecchio iBook (cosa alla quale aveva diritto,
essendo il suo modello uno di quelli dichiarati "difettosi" da Apple stessa) e di come gli sia venuta l'idea (probabilmente suggeritagli dallo stesso addetto al customer care) di scrivere una letterina a Steve Jobs in persona. Ma come sara' saltata in mente questa idea al tipo che gliel'ha suggerita, chissa'.. Comunque sia, in capo ad una sola settimana Chris ha avuto il suo bell'iBook riparato e consegnato a casa per espresso. Un servizio coi controfiocchi, non c'e' che dire. Il fortunato Chris suggerisce a chi dovesse avere i medesimi problemi: "Se Apple rifiuta di riparare il vostro Mac in garanzia, provate a scrivere una lettera a Steve Jobs. Ma mi raccomando, che sia una bella lettera". E' proprio vero: con le buone maniere si ottiene tutto.