Melamente assorto

Il Grillo parolaiante


Seguo il blog di Grillo (e' anche linkato tra i miei preferiti) saltuariamente, ma da tempo. E condivido svariati ragionamenti, tra quelli che propone. Ma la recente svolta piazzaiola non mi ha convinto. Per niente. E lo
slogan per convocarla, meno che mai. Ed oggi sono decisamente con Daniele Luttazzi. Sul suo blog si trova un post, dal titolo "Il cosa e il come", con tutta una serie di obiezioni riguardo il V-Day. Dire che colgono nel segno e' dire poco, ma sopratutto, quello che Luttazzi sottolinea con grande efficacia, e' il difetto nel metodo. Questo il passaggio che condivido di piu': "Grillo si guarda bene dallo sciogliere la sua ambiguitā di fondo: che non č quella di fare politica (satira e teatro sono politici da sempre, anche se oggi c'č bisogno di scomodare Luciano Canfora per ricordarcelo) (-Canforaaaaa!-), ma quella di ergersi a leader di un movimento politico volendo continuare a fare satira. E' un passo che Dario Fo non ha mai fatto. La satira č contro il potere. Contro ogni potere, anche quello della satira. La logica del potere č il numero. Uno smette di fare satira quando si fa forte del numero di chi lo segue. Grillo il problema manco se lo pone".