Melamente assorto

Il mito della crescita


Non ho scritto d'informatica in questi giorni, preso piu' dalle ultime di cronaca politica che dal resto. Torno a farlo per ragionare di alcuni commenti che ho letto sulla sentenza della commissione antitrust EU nei confronti di Microsoft. Un ottimo riassunto/spiegazione lo potete trovare dal solito Paolo Attivissimo, che ha scritto un post in merito, assolutamente impeccabile. Leggo invece blasonati economisti, nonche' sedicenti esperti di informatica, d'oltreoceno e non, continuare a sostenere piu' o meno le tesi di cui si fanno portabandiera Alberto Mingardi e Paolo Zanetto, riportate dal Sole 24 Ore l'altro ieri. Le piu' comode; quelle, per intenderci, di coloro che in questi casi puntualmente accorrono in difesa del piu' forte: "Il Tribunale di Primo Grado ha perso un'occasione forse irripetibile per riaffermare all'interno dell'Unione Europea un approccio coerente ed efficace alla tutela della libertą del mercato. Non si diventa l'economia basata sulla conoscenza pił dinamica al mondo, come affermano gli obiettivi di Lisbona, se diritto e politica ignorano mercati e innovazione". Sottotitolo: "Dovremmo lasciar fare a Microsoft e compagnia cantante il loro porco comodo, come hanno fatto gli americani in tutti questi anni. Solo cosi' si diventa ricchi come loro". Mingardi e Zanetto parlano di mercati, d'innovazione. Ma quali mercati? Ma quale innovazione? Mi sanno dire questi Soloni dell'informatica, almeno una, UNA SOLA innovazione introdotta da Microsoft in informatica? A voi risparmio la fatica di pensarci: non c'e'. Non esiste. Microsoft non ha mai innovato un bel niente. E sarebbe ben strano il contrario. Da che mondo e' mondo, le innovazioni e le idee vengono dai piccoli, mai dai grandi. Microsoft ha
sempre copiato, riprodotto e commercializzato. Microsoft in questi anni ha costantemente bloccato, fagocitato e distrutto l'ecosistema informatico attorno a lei. Ha desertificato. Laddove esisteva o sarebbe potuta esistere la fioritura di mille piccole realta' imprenditoriali, quelle si innovative, il leviatano di Redmond e' quasi sempre prontamente intervenuto per soffocare, schiacciare sul nascere ogni singola nuova idea. Per poi copiarla. Male, oltretutto. Pochissime sono state le eccezioni, e le aziende che sono sopravvissute hanno dovuto adottare, volenti o nolenti, i suoi stessi metodi, pena la stessa fine degli altri. Non staro' qui ad elencare i singoli episodi di cio' che Microsoft ha fatto diventare pratica quotidiana: l'abuso di posizione dominante (che giuridicamente io ritengo un eufemismo. Anche per chi chiede il pizzo si potrebbe parlare di "abuso di posizione dominante", quasi quasi); per chi fosse interessato ecco gli atti del processo "Popolo degli Stati Uniti d'America contro Microsoft". Iniziato ben prima delle indagini della EU. Sono elencate numerosissime prove circostanziali e testimonianze del modo in cui tale "posizione dominante" (credo che la definizione andrebbe sostituita con quella di "monopolio sostanziale") e' stata acquisita durante gli anni. Il giudice Thomas Penfield Jackson (il classico giudice a Berlino) sentenzio' che Microsoft andava spaccata in due tronconi, uno dei quali venduto ad altri, concorrenti di Bill Gates. Ma l'era di Clinton era finita e tornava un Bush alla casa bianca. La paura che spaccando in due Microsoft la borsa crollasse con conseguenze imprevedibili era tanta, e cosi' si lascio ' che l'azienda di Gates restasse impunita, la facesse franca. Sappiamo tutti poi com'e' finita. Oggi, non ce ne rendiamo conto perche' ci siamo immersi, ma viviamo in un periodo di stagnazione, in informatica. Nessuna idea veramente nuova all'orizzonte, nessuna nuova prospettiva. Da anni. Questo succede quando si consente, come hanno fatto gli USA, ad uno squalo di nuotare indisturbato in un acquario, fregandosene delle conseguenze. Questo succede quando si va troppo spesso al fast food e ci si ingozza senza ritegno. Perche' la crescita fa "bene". Perche' aumentare le dimensioni e' sempre "bene", in qualsiasi modo avvenga. E invece no, noi siamo europei, rivendichiamolo. E ben venga la dieta prescritta al mastodonte di Redmond dalla EU, anche se tardiva. Era ora, meglio tardi che mai. O forse, in questo caso sarebbe piu' corretto dire: meglio troppo tardi che mai. E che vinca il peggiore.