Melamente assorto

Nostradinus


Dice il proverbio: "Con la legna promessa non si scalda il forno". L'altro ieri il nostro prode oracolo di Macity, Antonio Dini, ancora una volta lanciava se stesso nell'arduo, quanto prediletto, esercizio d'indulgere nel suo hobby piu' abusato: il vaticinio. Non pago delle precedenti bufale somministrateci, non supportate poi da successivi fatti (esempio: la chiusura del blog di fake Steve Jobs, l'impagabile parodia dell'autoritario capo di Apple. Non solo il suddetto blog non ha chiuso, ma FSJ ha perfino pubblicato un libro ironicamente intitolato allo scandalo azionario scoppiato in Apple, "Options", che sta avendo un discreto successo), questa volta il nostro vate pronostica l'ennesimo "miglioramento" dell'iPhone (nonostante il suo pervicace glissare sulla ovvia constatazione che da migliorare ce n'e' un po' troppo). La tesi avanzata e' sempre la stessa: "Non
bisogna considerare l'iPhone in base alle sue caratteristiche attuali, ma sulla base di quelle potenziali". Verrebbe da chiedersi se di fatto il valore dei dollari sborsati finora dai precipitosi quanto incauti (visto il clamoroso ribasso di 200$ a due mesi dall'uscita sul mercato) acquirenti sia da considerarsi "potenziale" e non "attuale". Vista la clamorosa lettera di scuse pubblicata sul sito USA (notizia vergognosamente censurata da Macity) e l'altrettanto clamoroso nonche' parzialissimo rimborso cui Steve Jobs e' dovuto ricorrere per calmare gl'irati e indignati utenti del fascinoso dispositivo telefonante di Cupertino, parrebbe proprio di no. Ma torniamo all'odierno vaticinio del nostro novello Nostradinus. Egli sostiene stavolta che l'imminente uscita di Leopard (annunciato per il 26 ottobre) sia di sicuro foriera di nuove ed interessantissime funzioni che verranno ad aggiungersi a quelle gia' (scarsamente, dico io) presenti nell'iPhone. Quale il nesso causale tra i due eventi, non viene assolutamente chiarito dallo stesso Dini, il quale alla fine si limita a chiederci, per l'ennesima volta, di far semplicemente fiducia alle sue sedicenti capacita' divinatorie con uno stentoreo: "Prendetela come una scommessa e riparliamone alla fine dell'anno". Vabbe'. A questo punto vorrei far notare in tutta umilta' al mitico Dini, che sarebbe forse il caso, da parte sua, di cominciare a guardare al certo passato, piu' che all'incerto futuro, ed a pensare di stilare un bell'elenco per verificare quali di questi attuali (e non potenziali) limiti di iPhone siano fino ad ora stati rimossi o corretti da mamma Apple. No, perche' qui sono passati quasi quattro mesi e di promesse se ne sono sentite davvero tante. Certo, mai quante i fruscianti biglietti verdi che a Jobs miracolosamente stanno crescendo in tasca.