Melamente assorto

Omerici miti metropolitani


La leggenda si sa, nasce spesso da un fatto vero. Poi, abilmente raccolta e diffusa da un grande cantore, viene raccontata e trasmessa di generazione in generazione. Alcune leggende sopravvivono a tutto, scavalcando con la loro possente falcata persino i millenni; altre no. E se oggi parliamo ancora di "trojan horses", cavalli di Troia, per riferirci ad un particolare tipo di malware informatico, e' perche' ancora vive tra di noi, la grande leggenda cantata da Omero. Un'altra leggenda, questa decisamente piu' metropolitana, e' quella che hanno sempre intonato altro tipo di cantori. Li chiamerei piu' verosimilmente: "cantastorie". Cioe' coloro che, a dispetto di ogni obiezione tecnica e ragionevolezza, hanno sempre sostenuto la tesi della "inattaccabilita' per principio", ossia della strutturale invulnerabilita' di OS X. Niente virus, quindi, ne' trojan, ne' worms, per noi utenti della mela. Perche' noi siamo "gli unti da Steve", coloro che non possono essere toccati, per via del nostro incorruttibile e perfettissimo sistema operativo. E avevi voglia a ripetere che il nostro senso di sicurezza era falso, perche' basato sulla scarsissima diffusione di OS X. E
avevi voglia a ripetere che OS 9 e precedenti (a partire da quando il Mac aveva il 15% di share di mercato) era affetto da centinaia di virus. Niente. Come minimo ti prendevi del "venduto a Microsoft". Come minimo. Certo, nessuno osa negare l'evidenza: che OS X, nella realta' d'uso giornaliera, sia un sistema assolutamente meno attaccato di Windows. Ma cio' non toglie che per chi non si faccia accecare dal "tifo" piu' sfegatato, l'interrogativo resti: quanto di questa maggiore sicurezza e' effetto "strutturale" nel sistema operativo di Apple, e quanto "incidentale"? Gia' perche' in realta' e' parimenti innegabile che essendo OS X relegato in una nicchia di mercato (il 3% circa dei computer installati nel mondo), pare piu' che verosimile immaginare che, per un malintenzionato, lo scrivere un malware per tale piattaforma rivesta un interesse prossimo allo zero. Eppure oggi, oltretutto dopo le disastrose notizie sul firewall colabrodo di Leopard, qualcuno l'ha fatto. E allora oggi si chiude un'era; oggi trova la sua fine una leggenda durata piu' di cinque anni: quella dell'invulnerabilita' di OS X. Ora qualcuno ci ha dimostrato (dolorosamente) che scrivere malware per Mac (qualora interessati) si puo', che funzionano e che possono essere anche pericolosi. E a poco vale invocare la seminfermita' mentale di chi inserisce la admin password a richiesta di un'applicazione che crede essere altro; perche' questo tipo d'ingenuita' e' il peccato che abbiamo sempre perdonato e condonato ai nostri sfortunati cugini Windozziani, gettando invece l'orrendo crucifige sul loro diabolico sistema operativo. Dunque ora non possiamo usare due pesi e due misure. Non ci sono scappatoie, stavolta. Oggi impariamo anche noialtri utenti Mac che, per quanto i nostri moderni cantori ci possano rassicurare e confortare con le loro "odi", la verita' si presentera' prima o poi ineluttabilmente. Per ricordarci che ogni Achille ha sempre il suo tallone.