Melamente assorto

Tutti contro gli immigrati. Tranne i numeri.


Com'era prevedibile, fra il "vaffanculo" e il "via gli immigrati" il passo linguistico è stato breve. Prima di arrivare al passo successivo, detto "dell'oca", forse bisognerà riflettere un poco sui problemi reali. Negli ultimi mesi è ricominciata sui media, tv, giornali, per non parlare dei siti e blog in Internet, una campagna di criminalizzazione degli immigrati. Non passa giorno, e nemmeno ora, senza che si abbia notizia di una violenza, un delitto, uno novembre scorso, l'Istat ha svolto una ricerca sulle violenze alle donne in Italia, la più ampia mai condotta nel nostro Paese, sul richiesto del Ministero delle Pari Opportunità. Su cinquecento stupri compiuti o tentati sulle donne, il
24% è stato commesso da un amico, il 20 dal marito o ex, il 17 dal fidanzato o ex, il 12 da un conoscente, vicino o collega e così via. Gli sturpi commessi o tentati da estranei sono soltanto il 3,5%. In questa esigua percentuale sono comprese le violenze compiute da stranieri, che tuttavia occupano l'ottanta o novanta per cento dell'informazione. Ha suscitato enorme scandalo il caso del rom ubriaco che ha travolto ed ucciso quattro adolescenti di Appignano sul Tronto ed è stato condannato solo a sei anni e sei mesi (oggi è peraltro agli arresti domiciliari). Uno scandalo comprensibile. Ma si dovrebbe aggiungere che non si ha notizia di un italiano, fra migliaia di casi, che abbia passato più di una settimana in cella per lo stesso crimine. Terzo esempio. Nelle carceri italiane, tornate ad affollarsi un anno dopo l'indulto (con buona pace del trasversale fronte di consensi), la percentuale di stranieri è salita al 36 per cento. La maggior parte è detenuta per reati di immigrazione, per i quali, legge alla mano, dovrebbero essere in realtà rimpatriati. Il tasso di delinquenza degli immigrati regolari, in compenso, rimane intorno allo 0,03 per cento, di molto inferiore a quello dei cittadini italiani. Ogni volta che si ricordano queste cifre, si viene sommersi da e-mail di insulti, lettere anonime, attacchi da parte della stampa di destra. Segno che nel Paese esiste un sentimento di insofferenza verso gli stranieri, non motivata da problemi reali, di cui però bisogna tener conto. I demagoghi ci speculano sopra, affari loro. I politici dovrebbero varare misure meno contraddittorie. I dati comunque sono questi, nè di destra nè di sinistra. La manipolazione o la censura dei dati hanno un colore politico, tendente al nero."Curzio Maltese - 26 Ottobre 2007