Melamente assorto

Emozioni iPPol


Oggi voglio parlare di due libri che credo facciano pendant. E anche tendenza, se proprio vogliamo. Il primo, l'ultimo travagliato parto (visto che lui stesso lo cita come frutto di sei anni di ricerche) del nostro indefettibile Antonio Dini, il giornalista informatico affermato e dalla nota piu' che obiettiva equanimita', il quale ebbe ad iniziare un suo celebre post, con questo britannico incipit: "L'orgoglio di essere Mac. L'orgoglio di usare i computer di Apple, di avere un iPod, di far parte dell'élite." Questa sua ultima opera pubblicata in vista
dell'imminente Natale, e' intitolata (senza ironia): "Emozione Apple"; sottotitolo: "Fabbricare sogni nel XXI secolo". La prefazione e' nientepopodimenoche' di Aldo Grasso e la sintesi recita: "In poco più di trent'anni l'azienda fondata da Steve Jobs e Steve Wozniak in un garage della Silicon Valley si è trasformata in un colosso mondiale che ha cambiato per tre volte le nostre società. La prima volta definendo l'idea di Personal Computer, la seconda creando il mercato della musica digitale con l'iPod e la terza reinventando il telefono cellulare con l'iPhone. Le tecniche di ideazione, produzione e commercializzazione dei prodotti di Apple sono diventate una lezione fondamentale per i manager di qualsiasi settore. Ma la storia di Apple è ancor più avvincente quando si scopre il contesto culturale nel quale l'azienda è nata e si analizza in profondità l'impatto sempre maggiore che sta avendo sulla società di oggi. Il volume, frutto di sei anni di ricerche, incontri con i protagonisti e accesso ai materiali originali alla base della storia e della strategia di Apple e delle principali aziende Hi-Tech statunitensi, è una delle più complete inchieste giornalistiche sull'argomento." Gia' cosi' devo ammettere che sorge in me, prepotente, l'assoluta urgenza di acquistarlo immediatamente; ma per meglio attizzare il fuoco di questa allettante offerta (in effetti il libro e' appena uscito ma e' gia' in offerta), eccovi l'intervista dello stesso autore sul suo "tomo" (letterale), rilasciata alla piu' che solerte redazione di Macity. Non la riporto qui, ma vi trascrivo solo una domanda-risposta chiave, per comprendere la profonda obiettivita' e capacita' critica di Dini, quando parla di Apple: "Tra i personaggi che hai raccontato nel libro, qual è quello che ti ha affascinato di più e quale pensi sia quello che da dietro le quinte ha dato
il contributo più importante? (..) Per non essere scontato ho ovviamente escluso dalla conta Steve Jobs: anche solo il suo discorso delle lauree di Stanford è una cosa che mette i brividi". E qui veniamo al secondo libro, che parla appunto di Steve Jobs. Purtroppo non e' disponibile una traduzione in italiano, al momento, ma non dubito, dato l'interesse che e' in grado di suscitare, che qualche grossa casa editrice nostrana si fara' presto avanti (cosi' come voglio immaginare che l'ultima fatica di Dini avra' presto il riconoscimento che merita anche all'estero). Il libro in questione s'intitola: "I want to be like Steve", cioe' "Voglio essere come Steve"; ed e' sottotitolato: "Learn why being you sucks", ovvero "Impara perche' essere te fa schifo". La nota di copertina recita: "The unofficial DIY guide to dressing and impressing like Steve", vale a dire "La guida fai-da-te non ufficiale per vestire e stupire come Steve".
La sintesi riporta: "Si tratta di una guida pratica per chiunque desideri emulare il piu' ammirato consigliere d'amministrazione del 2007, Steve Jobs. Questo manuale fai-da-te di Saree Roll, si focalizza nell'aiutare i lettori a trasformare loro stessi in personalita' carismatiche, creare un guardaroba selezionato ed imparare a sviluppare discorsi per keynote ispirati in grado di catturare perfino la piu' cinica delle audience."
Considerate pure queste opere come l'alpha e l'omega dei vostri acquisti per il Natale e oltre.