Melamente assorto

Lacrime di razza


Ieri sera ho ascoltato su praticamente tutti i tg nazionali il pianto disperato di Roberto Vernarelli, padre di Friedrich, nonche' ufficiale della polizia municipale di Roma ed ex presidente del XVII Municipio della capitale. Straziante. Spiegava, si scusava, non si capacitava. Il figlio e' gia' a casa, agli arresti domiciliari. Cosi' come a casa e' tornata anche Monica Iacoangeli. Per Simone e Manuel Perrini invece, di carcere non si parla nemmeno, al momento. Qualcosa pero', in tutto questo, non mi torna. Ma com'e' che quando un italiano e' investito da uno straniero (specialemente se Rom), le lacrime che si mandano in tv sono dei parenti dell'italiano, e quando e' lo straniero ad essere investito, e l'italiano il pirata, si mandano invece-pure-sempre le lacrime del parente dell'italiano? Qualcuno me lo spiega?
Clicca per ingrandire"(...) La loro tecnica, e in particolare quella dei semplificatori del mondo, santi inquisitori, o cinici demagoghi che siano, pare essere sempre quella dell'espulsione della paura oltre i confini del gruppo, o almeno ai suoi margini. Localizzando li' , nel nemico o nello straniero, la colpa della crisi avvertita e temuta, s'ottiene di dar vita ad un ulteriore "luogo comune" sostitutivo o di rinforzo. Capita cosi' che l'ebreo, lo zingaro o, come avviene sempre di piu', l'immigrato assumano il ruolo di pharmakoi, di capri espiatori: insieme veleno e antidoto, responsabili del disordine e, in quanto vittime immolate, propiziatori dell'ordine." - Roberto Escobar: Metamorfosi della paura - Edizioni Il mulino.