Melamente assorto

La sega dell'iPhone


"La sensazione era quella di essere di fronte a un cambiamento di paradigma e non saper trovare le parole per spiegarlo, perché le parole sono fondamentali per capire i concetti e in questo caso c'era la sensazione che ancora non fossero state inventate". No, non state leggendo le parole di Oppenheimer di fronte alla prima esplosione nucleare, oppure quellie di Neil Armstrong mentre toccava il suolo lunare. State leggendo le parole di Antonio Dini, sull'iPhone. Non e' passato un anno e gia' l'iPhone e' vecchio, obsoleto, assai lontano dallo standard minimale richiesto ad un apparecchio di tale fascia di prezzo. Come previsto e prevedibile. Un telefono "indietro" in ogni senso, estetica a parte, ovviamente. Tanto che e' disponibile sul prestigioso sito Cult of Mac, un prezioso vademecum su come sbarazzarsi dell'iPhone rapidamente e ricavandone il massimo profitto. Tutto questo pero' non sfiora le entusiastiche certezze del buon Dini, il quale ci ammannisce l'elegiaca pappardella-saga della sua infatuazione estiva, undici mesi or sono, per lo chicchissimo dispositivo telefonante per vips di Apple. Zelotismo? Naaa.. qui siamo ben oltre lo zelotismo. Qui ormai siamo nel perimetro della masturbazione brand-igitale piu' conclamata.