Melamente assorto

Grandi, grossi e Maroni


BOCCIATI!"STRASBURGO - Il Parlamento europeo, riunito in seduta plenaria a Strasburgo, ha approvato la risoluzione presentata dai gruppi del centrosinistra e liberaldemocratici che boccia le misure di emergenza nei campi nomadi italiani (compresa quella relativa alle impronte digitali dei minori), con 336 voti a favore, 220 contrari e 77 astenuti. Una richiesta di rinvio del voto, presentata dal Ppe, era stata precedentemente respinta dalla maggioranza dell’aula. RISOLUZIONI - Erano state presentate due risoluzioni: quella della
destra, che sostiene di Palazzo Chigi, e quella presentata insieme da socialisti, liberali e sinistra europea che censura la misura come discriminatoria. «L'Italia non proceda alla raccolta delle impronte digitali dei rom, inclusi i minori, e all'uso di quelle già raccolte - si legge nel testo della risoluzione - in attesa della prossima valutazione annunciata dalla Commissione Ue delle misure previste, perché questo costituirebbe chiaramente un atto di discriminazione basato sulla razza e sull'origine etnica. BRUXELLES (BELGIO) - Non si potranno prendere le impronte dei rom minori di 14 anni senza una precisa richiesta di un giudice. E' questa la principale correzione che l'Unione europea richiede all'Italia sulla normativa riguardante i nomadi. La Commissione europea ha scritto infatti una lettera all’Italia - resa nota dall'agenzia Apcom - chiedendo di fornire delle impegni scritti sui metodi di schedatura dei nomadi, che si dovranno aggiungere al rapporto promesso lunedì scorso a Cannes dal ministro dell’Interno Roberto Maroni al commissario Ue alla Giustizia, Libertà e Sicurezza, Jacques Barrot. I
QUATTRO PUNTI - La missiva, indirizzata all’ambasciatore italiano presso l’Ue Fernando Nelli Feroci e firmata dal direttore generale di Barrot, Jonathan Faull, elenca quattro punti su cui il governo di Roma deve fornire delucidazioni. Primo, l’utilizzo delle schede con informazioni sulla religione e sull’etnia, come quelle viste nei campi nomadi di Napoli, deve essere «un incidente isolato che non si ripeterà più». Questo, ammonisce Faull, deve essere «reso chiaro ai prefetti o ai commissari straordinari interessati». Secondo, Bruxelles vuole informazioni dettagliate sulla raccolta delle impronte per quanto riguarda lo scopo della procedura, la sua base giuridica, la conservazione dei dati personali e il loro utilizzo per altri fini, e il diritto di accesso ai dati personali da parte degli individui schedati. Terzo, l’esecutivo Ue esige delle garanzie sul fatto che «le impronte dei minori di 14 anni devono essere raccolte solo dietro autorizzazione specifica di un giudice e allo scopo dell’identificazione». Infine, la Commissione vuole vederci chiaro sulla «situazione nelle 17 regioni italiane» escluse dalla cosidetta «emergenza rom» (tutte tranne Lombardia, Lazio e Campania), per capire se anche in esse il governo intende procedere con la raccolta delle impronte." - Il Corriere della Sera