Melamente assorto

iPhone contro Gphone: storia dal finale gia' scritto?


"Meno trendy, (ma) lo cambi come vuoi". Repubblica centra bene il titolo, stamattina, parlando dello smartphone "di Google", presentato ieri a New York. Meno centrato , ma in compenso assai piu' bilioso, ll titolo dell'articolo di Macity, redatto dal solito "obiettivissimo" Lamberto Mandelli (mancando all'appello il nostro eroico Antonio Dini, il quale ha evidentemente ancora da riprendersi dalle novita' dell'ultimo deludente keynote), che recita: "Ecco G1 Android, il fratello "open" e bruttino di iPhone" (notare il termine -open- sapientemente schiaffato tra virgolette). Se le valutazioni sull'impatto e la diffusione che potra' avere il Googlefonino a sistema operativo aperto sul mercato degli smartphone
variano da testata a testata, unica e' la considerazione che rimbalza ovunque, Italia ed estero: la storia si ripete. Come negli anni '80 e '90 furono quelli di Microsoft contro Apple (ovvero PC contro Mac; ovvero DOS ed in seguito Windows contro Mac OS), cosi' oggi avremo un'era di Google contro Apple. A quanto ho letto, pero', solo Dan Lyons (piu' noto agli italiani come il finto Steve jobs) si attarda a considerare e ricordare quale fu il disastroso (per Apple) esito di quella guerra. Oggi il Mac ed il suo sistema operativo coprono, leggevo ieri, il 4,4% di share di mercato in Europa. Cioe' meno di 5 computer su 100 installati sono Mac (e sarebbe anche interessante capire quanti di questi Mac montano anche Windows con l'ausilio dei virtualizzatori). E se si considera la pervicace, ostinata quanto assurda politica di Steve Jobs, improntata alla piu' feroce chiusura e sfruttamento del cliente quanto dello sviluppatore, questo risultato, a quasi 25 anni dalla nascita del Macintosh, ha letteralmente del miracoloso (se non fosse che zio Bill intervenne a salvare la sua unica, provvidenziale, concorrente rimasta, nell'ora piu' buia; nonostante avesse il fiato  dei mastini dell'antitrust sul collo.. un gesto altamente disinteressato, n'est pas?). Oggi la storia si ripete, e la casa di Cupertino chiude, blinda e zittisce ogni possibilita' di avere concorrenza nello sviluppo di applicazioni per il suo telefonino. Proprio come fece allora per il Mac. Ed in effetti, anche allora (e a ragione) Windows veniva definito "il fratello brutto del Mac OS". Insomma, per Steve Jobs e per Apple oggi inizia un'altra avventura, per molti versi simile a quella del computer con la mela. Ma con queste pessime premesse,  davvero solo un miracolo potra' impedire che finisca come quella precedente.