Prosegue la lenta ma devastante opera di demolizione del pacchetto sicurezza, creatura prediletta del ministro dell'interno Roberto Maroni. Ieri una nota del vicepresidente della Commissione Europea Jacques Barrot, commissario per la giustizia, liberta' e sicurezza, recita: "Il progetto di decreto relativo alla trasposizione della diretta sulla libera circolazione (2004/38) pone, allo stato attuale, alcuni problemi di compatibilità con il diritto comunitario. I contatti tra i servizi della Commissione e le autorità italiane proseguono al fine di raggiungere soluzioni conformi al diritto comunitario. Inoltre il decreto esistente (92/2008), già in applicazione, pone problemi di compatibilità con il diritto comunitario, in particolare per quanto concerne le regole sull'espulsione automatica dei cittadini dell'Unione europea. La Commissione ha ragione di credere che si possa giungere in tempi rapidi ad una soluzione conforme con il diritto comunitario. In caso contrario, dovrebbe avviare le procedure d'infrazione previste dal Trattato. In merito ai due progetti di decreto-legge relativi rispettivamente al ricongiungimento familiare e alle procedure per il riconoscimento dello status di rifugiato, i testi non sembrano porre problemi di compatibilità con il diritto comunitario, viste le precisazioni apportate dalle autorità italiane su domanda della Commissione. Questo giudizio è espresso con riserva di notifica da parte del governo italiano dei testi definitivi nella forma in cui entreranno in vigore. La Commissione veglierà sull'applicazione dell'insieme di questi testi, in contatto con le autorità italiane e con tutte le parti interessate.
L'UE spacchetta Maroni
Prosegue la lenta ma devastante opera di demolizione del pacchetto sicurezza, creatura prediletta del ministro dell'interno Roberto Maroni. Ieri una nota del vicepresidente della Commissione Europea Jacques Barrot, commissario per la giustizia, liberta' e sicurezza, recita: "Il progetto di decreto relativo alla trasposizione della diretta sulla libera circolazione (2004/38) pone, allo stato attuale, alcuni problemi di compatibilità con il diritto comunitario. I contatti tra i servizi della Commissione e le autorità italiane proseguono al fine di raggiungere soluzioni conformi al diritto comunitario. Inoltre il decreto esistente (92/2008), già in applicazione, pone problemi di compatibilità con il diritto comunitario, in particolare per quanto concerne le regole sull'espulsione automatica dei cittadini dell'Unione europea. La Commissione ha ragione di credere che si possa giungere in tempi rapidi ad una soluzione conforme con il diritto comunitario. In caso contrario, dovrebbe avviare le procedure d'infrazione previste dal Trattato. In merito ai due progetti di decreto-legge relativi rispettivamente al ricongiungimento familiare e alle procedure per il riconoscimento dello status di rifugiato, i testi non sembrano porre problemi di compatibilità con il diritto comunitario, viste le precisazioni apportate dalle autorità italiane su domanda della Commissione. Questo giudizio è espresso con riserva di notifica da parte del governo italiano dei testi definitivi nella forma in cui entreranno in vigore. La Commissione veglierà sull'applicazione dell'insieme di questi testi, in contatto con le autorità italiane e con tutte le parti interessate.