Melamente assorto

Apple: immagine o identita'?


Di fronte alla recente rovinosa slavina azionaria di Apple (che nell'arco degli ultimi due mesi ha perduto ben 75 dollari, tornando ormai quasi a toccare la soglia psicologia dei 100 dollari per azione), due sono le reazioni dei siti italiani specializzati. La prima consiste nell'ignorare semplicemente quello che accade e tirare dritto come se nulla fosse, censurando la notizia come fa ItaliaMac, ad esempio. La seconda consiste nel minimizzare l'accaduto il piu' possibile, definendo le oscillazioni del mercato azionario come "panico" (solo quelle al ribasso, pero', dal momento che quelle al rialzo non vengono mai definite "follia temeraria"); ed e' quello che oggi cercano di fare Macity e SetteB.it, i quali si affannano a spiegarci che Apple "paga il pessimo andamento della macro economia". Certo che e' cosi', nessuno lo discute. Tutti stanno pagando; ma la domanda che mi pongo (e pongo a questi esperti conoscitori del mondo Apple) e': perche' mai Apple paga cosi' spesso piu' degli altri? Per tentare di comprenderlo, ho cercato di ampliare l'orizzonte del mio sguardo fino a coprire un raggio di 20 anni. Ho scelto alcune aziende tra le piu' note dell'indice Nasdaq (paragonabili come condivisione del tipo di mercato) e ho raffrontato i grafici degli andamenti azionari dell'ultimo quarto di secolo con quelli dell'azienda di Cupertino. I risultati sono sorprendenti. Il tracciato delle azioni Apple e' quello in blu.Apple contro Intel
Apple contro Adobe
Apple contro Cisco
Apple contro Oracle
Apple contro Dell
Apple contro Microsoft
Per ora non ho a disposizione grafici che illustrino l'andamento del successo mediatico di un certo marchio d'azienda rispetto ad un altro, o dell'immagine vincente che una certa compagnia riesce a dare di se' (magari a dispetto della sua vera identita'); ma sono convinto che se li avessi, mostrerebbero il valore del brand dell'azienda di Steve Jobs  sopra tutti gli altri di parecchie spanne. Ma quello che mi pare  emergere in modo evidente da questi grafici, e' la sensazione di una debolezza, di una fragilita' non  passeggere o temporanee, ma sistemiche. Chissa' se questo costituisce una parziale risposta alla mia domanda e un dato su cui riflettere, per chi di Apple scrive e per chi di Apple vive.