Melamente assorto

Il marcio torto di avere ragione


E cosi' e' finalmente finita nel ridicolo, la pantomima mediatica del ministro Maroni. Con tutto il suo corollario di clamorose panzane somministrate senza alcun ritegno dalla quasi totalita' dei media italiani. Dunque niente reato di clandestinita'. Niente piu' espulsioni per reato di "pericolo sociale" (qualunque cosa voglia significare questa formula). Il castello di carte (false) e' miseramente crollato, come prevedibile ed ampiamente e dettagliatamente previsto. Ora pero' occorre fare una riflessione, innanzitutto a sinistra. Mi rivolgo in particolare a coloro che hanno scelto il PD, alle scorse elezioni, facendosi parte attiva della scomunica veltroniana verso la "sinistra radicale" (che io preferisco chiamare "estrema" per distinguerla dai radicali di Pannella e Bonino, che pure su questi temi sono schierati dalla stessa parte). Qui non e' stato bocciato solo Maroni; qui esce sconfitto il decreto Amato, come
voluto e reclamato a gran voce da Walter Veltroni all'indomani dell'omicidio Reggiani. Quel proclama veltroniano e' il punto di partenza, "autorevole", l'inizio dell'ascesa del tema "sicurezza" e della paura come tema pressoche' totalizzante del dibattito politico e mediatico in Italia. E quindi l'inizio della fine certa, per il centrosinistra. "La sicurezza non e' di destra ne' di sinistra". Ancora echeggia questo slogan decisamente imbecille. Oggi quella frase non la pronuncia piu' nessuno, per fortuna. Ma il punto vero della questione e': quella sinistra estrema, radicale, che mise i bastoni tra le ruote del ministro dell'interno Amato e che impedi' al decreto sicurezza (con le sue espulsioni di massa, ovvero deportazioni, ricordiamolo) di passare, aveva ragione o torto, guardando le cose ora che sono un po' piu' chiare? E chi ha contribuito a farla sparire dal parlamento, chi ha votato PD con l'intento di togliere di mezzo una "frangia litigiosa" e di "semplificare" il quadro politico, oggi, di fronte a questi fatti, lo rifarebbe? Non sono io a poter dare una risposta, dal momento che non ho votato PD, ma una cosa mi pare emerga chiaramente da questa brutta faccenda: la cronaca ora, come la storia allora, ha dimostrato ancora una volta che la maggioranza, la "ragione dei numeri", spessissimo e' in realta' torto. E che il "torto marcio" dei numeri,  la minoranza, la voce dissonante, altrettanto spesso  e' ragionevolezza.