Melamente assorto

SetteBit e mezzo


"Carta vinge, carta perde. Mo' l'asso ci sta, mo' l'asso non ci sta. Seguite attendamende l'asso. L'occhio e' piu' veloce della mano, la mano e' piu' veloce dell'occhio". Ricordo la cadenza cantilenante delle voci di quei simpatici (in fondo) signori che giravano fino a pochi anni fa per stazioni, mercati,
e sopratutto per Porta Portese,  coi loro tavolini pieghevoli. Noi romani usavamo chiamarli "treccartari". La loro abilita', come quella di ogni buon manipolatore, stava nel distrarre l'attenzione dall'oggetto in questione, vale a dire la carta sulla quale il malcapitato "pollo" aveva puntato i suoi denari, con abili e veloci movimenti di mano. Di solito avvalendosi di presenze complici per creare confusione ed alzare la posta in gioco. Oggi Fabio Zambelli di SetteBIT ci offre un'ottima metafora mediatica di quel gioco d'azzardo, mostrandoci tutta la sua abilita' nel manipolare le informazioni e i dati, commentando una statistica che, udite, udite, posizionerebbe Apple addirittura al secondo posto nella classifica dei venditori di "smartphone" a livello mondiale. Nemmeno lo stesso Steve Jobs si era ancora spinto a tanto (si era limitato ad affermare che Apple e' la terza venditrice mondiale), ma Zambelli pare non accorgersi del paradosso da "piu' realisti piu' del re" della societa' Canalys, e ci propone un ragionamento che sembra, a prima vista, la soluzione all'annoso
dilemma posto dai miei articoli dei giorni scorsi sull'argomento (devo essere discretamente letto dalla comunita' Applezelota italiana, se si sente a tal punto il bisogno di rispondere). Ma, prima di addentrarci nell'abile "gioco di mano" di Zambelli, facciamo un lucarelliano passo indietro, chiedendoci: cosa s'intende per "smartphone"? Eh si, perche' prima dobbiamo ben intenderci sull'argomento della nostra discussione. Riporto da Wikipedia:  "Lo smartphone e' un telefono mobile che offre capacita' avanzate, al di la' di quelle offerte da un normale cellulare, spesso simili a quelle di un PC. Non esiste una definizione standard di smartphone. Per alcuni, lo smartphone e' un telefono che funziona con un sistema operativo completo e un'interfaccia standardizzata, unita ad una piattaforma per lo sviluppo di applicativi. Per altri, uno smartphone e' semplicemente un telefono con funzionalita' avanzate, quali posta elettronica e navigazione internet, e/o una tastiera completa". Silicon.com sintetizza efficacemente: "Se pensi di possedere uno smartphone, probabilmente e' cosi'. E se pensi che quello stesso telefono sara' chiamato "smartphone" tra due anni, quasi certamente stai sbagliando". Stabilito che non esiste una definizione standard riconosciuta di smartphone, ne consegue che, quando si effettua una ricerca di mercato, correttezza imporrebbe di pubblicare anche la completa lista dei modelli di cellulare che si e' classificati come smartphone. Perche' e' chiaro che, a seconda dei modelli che includo o escludo dalla ricerca, otterro' un diverso risultato sul numero di smartphone venduti. Chiarito  che questa correttezza la Canalys non ce l'ha (e che quindi i suoi numeri sono piuttosto aleatori), ritorniamo pure al gioco di prestigio del buon Fabio al quale accennavo. In chiusura di articolo il redattore di SetteBIT afferma: "Evidentemente la metodologia di calcolo usata da Canalys č diversa da quella di Strategy Analytics, ABI Research e IDC, che classificavano Apple al sesto posto per vendita di smartphone, mentre Apple citava il terzo posto per fatturato. E' chiaro che si
trattava di numeri globali sui telefoni cellulari di ogni tipo". Falso. Le statistiche, come riportato dall'immagine che qui potete voi stessi vedere, si riferiscono a testualmente "Mobile device vendor market share", ovvero: "Distribuzione delle quote di mercato dei venditori di dispositivi mobili". "Mobile device", non  "smartphone". Quindi abbiamo scoperto che Zambelli dice una cosa falsa perche' non legge le fonti che lui stesso cita. Ma attenzione, non perdete d'occhio la cosa piu' importante: l'asso. La dichiarazione di Steve Jobs cui Zambelli di riferisce recita testualmente: "Apple is now the third-largest mobile phone supplier in the world", ovvero: "Apple e' ora il terzo venditore mondiale di TELEFONI MOBILI". Jobs, come vedete, non parla  affatto di  "smartphone", ma di telefoni mobili nel loro complesso. Conclusione: se lo scopo dell'articolo di Zambelli era quello di dimostrare che i numeri danno ragione a Steve Jobs, e che quindi il CEO di Apple non ha detto una clamorosa panzana, la missione e' miseramente fallita e lui stesso viene smentito dai suoi precedenti articoli. Rimane da chiedersi: ma perche' mai tanto sbattimento per difendere il multimiliardario padre-padrone di una multinazionale  d'oltreoceano e le sue cortine fumogene, alzate per gonfiare e dopare a dismisura le pur ottime cifre di vendita dell'iPhone?  Non sarebbe meglio difendere, invece, i diritti degli utenti-clienti della suddetta, che riempiono ogni giorno le sue tasche? Non sarebbe meglio, invece che pompare nel proprio sito ogni giorno notizie che somigliano piu' a degli spot pubblicitari, informare correttamente i propri lettori , in modo che possano spendere i loro soldi nel migliore dei modi, sopratutto in questi tempi di crisi? Per esempio, ora come ora, non sarebbe meglio che SetteBIT informasse sul problema, ignorato da giorni, che affligge i touchpad dei nuovissimi MacBook Pro, invece di cantar ogni minuto le lodi dei miliardi di dollari che Steve Jobs stipa nei suoi forzieri? Oppure che riferisse degli imbarazzanti benchmark, risultato del report di Ars Technica sulle prestazioni di Photoshop CS4 su Mac? Non sarebbero quelli dei servizi utili per il lettore? Ma ora basta con le domande inutili; giochiamo. Puntate pure, signori. E ditemi: dov'e' nascosto l'asso?