Melamente assorto

Alimentitori


L'ultima trovata di Cupertino fara' senz'altro infelici i fanatici estimatori del Mac ad ogni costo (alla Fabioblq, per capirci), anche quello di negare l'evidenza: cioe' che la parabola discendente che descrive il rapporto qualita'/prezzo dei computer con la mela, dall'adozione dei processori Intel, sta acquistando una pendenza che definire inquietante pare una gentilezza. L'ennesima falla aperta nel complesso hardware-software di cio' che una volta era considerato computer di qualita' per antonomasia, e' quella che riguarda la potenza erogata dagli alimentatori dei nuovi MacBook e Macbook Pro. Sono andato a controllare sul sito Apple, e si va dai 60 watt erogati dall'alimentatore del MacBook, agli 85 forniti da quello del macBook Pro. Una scelta profondamente stupida, e i risultati si vedono. Problemi di costi, diranno i sempre pronti e zelotissimi avvocati difensori di Steve Jobs. Ma davvero? Guardate un po' i prezzi di questi alimentatori (prezzi all'utente finale, ovviamente). Tutti minimo da 120 watt. Tutti prezzi assolutamente ridicoli, a fronte di macchine dal costo variabile tra i 1200 e i 2500 euro. E quindi sorge spontanea a prepotente la domanda: ma perche'? Perche' mai ordinare la fabbricazione di alimentatori di potenza  palesemente insufficiente e fare questa clamorosa figura da peracottari? Per quanti dollari in piu' a pezzo? Che senso hanno queste strategie suicide? Temo che a Cupertino, oggi, nessuno sappia rispondere a queste domande.