Melamente assorto

Divini fiaschi californiani


Ormai da mesi (se non da anni) faccio appena in tempo a scrivere di una grana del Mac, che gia' ne scoppia un'altra. E' come assistere ad un gioioso stappar di fiaschi, un lieto cicaleggio, un coro in festa, una salva di fuochi d'artificio, questo leggere di fiorir di bachi, intoppi,  rattoppi, errori, rappezzi e toppe dei rappezzi che a loro volta non rattoppano un piffero, ma aggravano
invece la situazione. Altro che virus. I nostri virus (quelli di noi utenti Mac) si chiamano "aggiornamento", "nuovo firmware", "nuova versione", "nuovo modello". E l'iPhone non sfugge a questo amaro destino. Ma non basta. Finalmente gli analisti finanziari cominciano ad accorgersi (bonta' loro) del sempre piu' rapido e inquietante allargarsi della forbice tra i prezzi  medi dei portatili PC assemblati da Apple, rispetto a quelli assemblati da tutti gli altri. E cominciano a circolare voci di tagli del 20%-30% sulla produzione. Ancora: Apple ha mentito, e' ufficiale. Lo certifica l'authority sulla pubblicita' d'oltremanica. Ma lo certifica anche GreenPeace che, a dispetto dell'ultima campagna pubblicitaria "verde" lanciata da Steve Jobs, degrada Apple tra i "peggiori" della classe (in cima alla classifica chi c'e'? L'odiata Nokia, ovviamente.. ahi, ahi!). Una domanda sorge spontanea, a questo punto: aho', ma che ve bevete a Cupertino?