Melamente assorto

BirbacCioni


Ricordate Graziano Cioni, l'assessore alla sicurezza urbana DS (ora PD, presumo) del comune di Firenze soprannominato "lo sceriffo"? Quello che un anno e mezzo fa orgogliosamente inauguro' l'era del "pugno di ferro" contro i lavavetri, e mendicanti colpevoli, a suo
dire, di ogni sorta di "illegalita'" e di attentato alla sicurezza del cittadino automobilista ai semafori delle strade e lungo i marciapiedi? Colui che voleva ristorare la legge e l'ordine sull'asfalto, partimenti da gomma o suola calpestato, per difendere la tranquillita' e il benessere dei suoi amati concittadini? Ebbene oggi lo ritroviamo assurto agli onori (con rispetto parlando) delle cronache, ma non per gli arresti dei lavavetri da lui richiesti a gran voce all'epoca, no. E' lui, che rischia di essere arrestato stavolta, e non per 4 euro di elemosina: per corruzione in concorso con Salvatore Ligresti. E adesso, poverini, protestano e s'incatenano, lui e il suo sindaco, manco fossero l'ultimo dei disgraziati che hanno rigorosamente perseguitato con impietosa ed inflessibile solerzia in quest'anno e mezzo trascorso, proclamandosi "vittime della mala-informazione". Chi l'avrebbe mai detto, eh? Immagino che tutto si chiarira' in breve tempo e che l'innocenza dello sceriffo Cioni sara' presto dimostrata. Ad ogni modo, se anche dovesse verificarsi la malaugurata ipotesi di una condanna, stia pur tranquillo il nostro intemerato cacciatore di poveracci, che non finira' mai come uno di loro, a nettar parabrezza di SUV al semaforo. Un posto presso la compagnia assicurativa dove lavora il figlio, nessuno glielo neghera'. In fondo, chi meglio di lui  e del suo sindaco Dominici, sa come si "liquidano i sinistri"?