Melamente assorto

Vista da presbiti


Continuava anche ieri, duro ma indefettibile, il faticoso mestiere di quello che ormai mi piace definire lo "Zambelli" di questo blog, sul sito Mac-centrico SetteBIT: sparare sulla "croce rossa" Microsoft. Ora chiariamoci: personalmente non amo affatto il sistema
operativo della multinazionale monopolista di Redmond; tantomeno amo i sistemi che usa e in passato ha usato per assicurarsi tale monopolio di fatto, tutt'altro; ma assistere agli arlecchineschi tentativi zambelliani di toglier via le travi dagli occhi del colosso fondato da Bill Gates, a fronte degli interi tralicci conficcati nei medesimi, dalle parti di quello fondato da Steve Jobs (ovvero "casa" di Zambelli), sono cosi' esilaranti che, a non sottolinearli, mi parrebbe di commettere un vero e proprio crimine a danno del buonumore.  Dunque riassumiamo in breve la divertente faccenda. Zambelli in sostanza accusa Microsoft di voler costringere, con odiosa protervia, i propri utenti "riottosi" a passare da Windows XP a Windows Vista, e quindi di costringerli ad una maggiorazione di prezzo per avere la versione precedente del sistema operativo sul loro nuovo PC. E difatti titola con enfasi: "Vista continua a piacere a pochi utenti dei computer che usano di base i sistemi operativi Windows. Sempre più costoso passare al vecchio". E aggiunge: "Vista (che si paga ma non si vuole), in alcune configurazioni, avrà un costo di 150 dollari per i clienti di Dell. Microsoft, attraverso i rivenditori di computer, calca la mano e vuole per forza che tutti usino Vista." Allora, ricapitoliamo un poco, a
beneficio del buon Fabio oltre di chi ha la pazienza di leggere queste mie tirate, come stanno le cose in casa "nostra". Punto primo: Apple pubblica da circa 25 anni un sistema operativo del quale non permette l'installazione altrove che sui computer assemblati da Apple stessa. In altre parole, essa costringe (a differenza di Microsoft) chi vuole usare il suo sistema operativo ad acquistare i propri costosi PC denominati ancora, sebbene a sproposito, Macintosh (oggi si arriva a pagare un portatile Mac il DOPPIO di uno di altra marca di pari prestazioni e caratteristiche). Ma per Zambelli i cattivi che "fanno pagare di piu'" sono a Redmond, ovviamente. Punto secondo: Apple obbliga (a differenza di Microsoft) i nuovi acquirenti Macintosh ad usare sempre l'ultima versione del suo sistema operativo (il downgrade NON e' consentito da ben prima dell'avvento di OS X). Non e' questione di pagare di piu' o di meno; Apple lo impedisce, punto. Se per ragioni tecniche o economiche hai necessita' di montare un sistema non ultimissimo, o ti compri una macchina usata, o ti puoi pure impiccare al palo della luce piu' vicino. Croce sopra. Ma per SetteBIT la "prepotente" che tiranneggia i suoi clienti e' Microsoft, chiaramente. Punto terzo: Steve Jobs da 25 anni impedisce, denunciandoli, ad altri assemblatori di PC di montare il suo sistema operativo, creando un monopolio di fatto e danneggiando tutti i consumatori (come i fondamentali dell'economia insegnano).
Ma per il buon Fabio, chi "mette i bastoni tra le ruote dei clienti" e' Bill Gates, naturalmente.  Ma non basta. Zambelli (il quale esibisce un inconsapevole sense of humor di ragguardevoli proporzioni) sostiene, con tanto di punto esclamativo: "Sembra incredibile ma c'è chi, non senza ragioni nel caso di Vista, gradisce maggiormente usare un OS vecchio di oltre sette anni!". Forse egli e' davvero convinto che tutti gli utenti Mac usino Leopard, non  so... Comunque sia e' arrivata l'ora di svegliarsi. Percio' ecco il Punto quarto: non ho dati "ufficiali" a disposizione, ma possiamo utilmente farci un'idea per via deduttiva, prendendo per buoni gli stessi dati di Net Applications che SetteBIT adopera per accusare Microsoft di "calcare la mano" (Net Applications sulla cui discutibile attendibilita' avro'  peraltro modo di scrivere a breve). Oltre a questi dati, la mia quotidiana esperienza coi clienti Mac di ogni tipo, mi porta tranquillamente ad affermare che almeno un terzo degli utenti attualmente NON usa Leopard (ma mi sto tenendo assai basso). In particolare, la grande maggioranza di coloro che non posseggono MacIntel, ma usano ancora il loro fedele MacPPC, monta ancora il sistema Tiger (che ha 4 anni). E, con buona pace di Zambelli, sono davvero tanti. E non basta: ce ne sono diversi che usano tutt'ora Panther ("vecchio" di ben 5 anni)! Col punto esclamativo, mi raccomando. Il tutto e' visibile plasticamente in questo grafico a torta: MacOS (con cui in realta' s'intende MacPPC), come vedete, rappresenta ancora quasi un terzo degli utenti. Questo significa che almeno un terzo degli utenti Mac ha (si puo' piu' che ragionevolmente supporre) scelto di non montare ancora Leopard, ma di tenersi ben avvinto ad uno dei vecchi sistemi operativi Apple.  E non c'e' alcun dubbio che se avessero potuto, molti di coloro che hanno da un anno a questa parte trovato installato "a forza" Leopard sul loro Mac, avrebbero anche loro usufruito della FACOLTA' di effettuare il downgrade. Alcuni lo hanno addirittura fatto via hack, tanto ne sentivano il bisogno. Ecco dunque perche', mettendo bene a fuoco la vista, si comprende meglio quanto il "grido di dolore" dello Zambelli sia cosa buona e giusta; e corretta, sopratutto. E' vero, si, che Microsoft cerca da sempre di "imprigionare" i propri utenti all'interno del sistema operativo che lei stessa decide. E ' vero e resta vero anche se chi lo grida, furente, sdegnoso ed indignato di fronte a questi  deprecabili tentativi, si trova da sempre prigioniero dietro solidissime, pur se dorate, sbarre.